Dal Mondo

Nucleare, protestano in Germania e Francia

Siamo alla vigilia del venticinquesimo anniversario del disastro nucleare di Chernobyl e ancora oggi ne paghiamo le conseguenze sull’ambiente e sulla salute. In questa ricorrenza gli anti nuclearisti francesi e tedeschi sono scesi in piazza per protestare contro questa forma di energia. Molto ha fatto anche la sciagura del terremoto Giapponese, che ha mostrato all’intero […]


Siamo alla vigilia del venticinquesimo anniversario del disastro nucleare di Chernobyl e ancora oggi ne paghiamo le conseguenze sull’ambiente e sulla salute. In questa ricorrenza gli anti nuclearisti francesi e tedeschi sono scesi in piazza per protestare contro questa forma di energia. Molto ha fatto anche la sciagura del terremoto Giapponese, che ha mostrato all’intero mondo come anche in un paese così all’avanguardia come quello giapponese, in ambito nucleare, non è possibile evitare disastri simili.

Mentre l’Italia prova a rinviare la decisione sul nucleare, provando anche a boicottare il referendum, negli altri paesi europei, dove le centrali nucleari non sono poche, c’è fermento. Manifestazioni si sono avute oggi in Germania e Francia, con migliaia di persone che si sono riunite per protestare vicino alle centrali nucleari. Circa 144.500 persone hanno circondato 12 centrali tedesche e 2 francesi, una protesta simbolica anche sul ponte sul Reno che unisce la Francia alla Germania. La popolazione sta dichiarando il suo no alla contaminazione del pianeta e la sua voglia di energia pulita.

Vale realmente la pena rischiare la distruzione dell’intero sistema ambientale per il nucleare? Se fino ad oggi se lo chiedevano solo in pochi e dopo 25 anni da Cernobyl lo stavano dimenticando in tanti, il terremoto giapponese ha riacceso l’allarme. Le centrali nucleari producono continuamente scorie radioattive che devono essere smaltite, molti degli impianti di centrali nucleari sono vecchi e poco sicuri. Contro catastrofi naturali, quali terremoti e maremoti, nulla possiamo fare, questo ce lo ha insegnato sempre il terremoto giapponese, ma avrebbe dovuto insegnarcelo anche il passato.

Teresa Corrado



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