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G8 2011, si fa il sunto del summit

Si è concluso il G8 di Deauville in Francia. Cosa accadrà a tutto quello che ne è uscito dai tanti appuntamenti dell’agenda del summit che non ha tralasciato nessuno dei punti caldi che coinvolgono non solo l’economia ma anche la politica? Punti fermi, che spingeranno i Grandi a nuove collaborazioni, ma anche a linee unitarie […]


Si è concluso il G8 di Deauville in Francia. Cosa accadrà a tutto quello che ne è uscito dai tanti appuntamenti dell’agenda del summit che non ha tralasciato nessuno dei punti caldi che coinvolgono non solo l’economia ma anche la politica?

Punti fermi, che spingeranno i Grandi a nuove collaborazioni, ma anche a linee unitarie sulle numerose vicende che stanno sconvolgendo il panorama politico internazionale.

Uno dei punti principali è stato il caso della Libia, ancora oggi sotto assedio delle forze Nato e invasa da una guerra civile che sta mietendo centinaia di vittime. La Russia, da parte sua, si è proposta come mediatore per convincere Gheddafi a lasciare il potere e il paese. Compito, del resto, molto arduo, poiché chi conosce bene il leader libico, sa che non ha alcuna intenzione di arrendersi, preferendo morire da martire che vivere una vita da esiliato.

Nicolas Sarkozy ha anche annunciato che farà una visita congiunta con il premier inglese David Cameron a Bendasi, entrambi invitati dal responsabile del Cnt. Unitamente, poiché entrambi concordano sulla stessa linea e quindi sarebbe inutile fare visite separate. Il G8 ha anche consolidato ancor di più l’asse franco-inglese.

Altro argomento caldo, è quello siriano. Le continue repressioni finite nel sangue della popolazione siriana, non saranno messe in secondo piano. Il G8 ha deciso di sostenere la “primavera araba” stanziando un fondo da 40 miliardi di dollari, per venire in aiuto di quei paesi che stanno cercando di liberarsi dalla dittatura. Il G8 chiede che la Siria blocchi immediatamente la repressione e inizia realmente le riforme chieste a gran voce dai cittadini. Nel documento finale del G8, viene sottolineato che sarebbe auspicabile l’apertura di un dialogo serio tra Governo e dissidenti.

La “primavera araba” fa risollevare il problema del Medio oriente e soprattutto del dialogo tra Israele e Libano, ormai diventata una piaga per la democrazia e la politica internazionale. Dopo anni di lotte, guerre e incomprensioni, le potenze mondiali vogliono scrivere la parola fine su questa questione. È essenziale la ripresa dei negoziati e il raggiungimento di un accordo duraturo per entrambe le parti.

Stanziati invece 20 miliardi di dollari per venire in aiuto di Tunisia e Egitto che hanno dato inizio alla “primavera araba”.

La crisi economica globale, che ha avuto il suo peso in molti incontri e conversazioni, i paesi del G8 si dichiarano determinati a sostenersi e ad affrontare insieme o individualmente le sfide economiche che si presenteranno, consapevoli che una ripresa c’è, anche se restano dei rischi, come quello dell’aumento delle materie prime.

Adesso che il G8 si è concluso, tutti aspettano che i buoni propositi esposti, scritti e condivisi dalle potenze mondiali, siano messi in pratica.

TC



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