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Gheddafi minaccia l’Europa forte dei suoi sostenitori

Il colonnello Muammar Gheddafi è tornato a parlare alla folla radunatasi nella Piazza Verde di Tripoli. Una folla immensa, quella dei suoi sostenitori che ancora lo appoggiano mentre in molte zone della Libia si continua a combattere. Gheddafi è intervenuto non personalmente, ma attraverso una telefonata, trasmessa con gli altoparlanti della piazza. E da li, […]


Il colonnello Muammar Gheddafi è tornato a parlare alla folla radunatasi nella Piazza Verde di Tripoli. Una folla immensa, quella dei suoi sostenitori che ancora lo appoggiano mentre in molte zone della Libia si continua a combattere. Gheddafi è intervenuto non personalmente, ma attraverso una telefonata, trasmessa con gli altoparlanti della piazza.

E da li, il colonnello libico è tornato a tuonare contro le forze europee, a minacciare l’Europa. Le sue richieste sono le stesse, fermare i raid della Nato, altrimenti la guerra e gli attacchi si sposteranno sul suolo europeo.

Nel discorso della Piazza Verde, le parole del rais sono decise e servono a infondere coraggio ai suoi sostenitori che continuano a lottare contro gli insorti. Infischiandosene del mandato di cattura internazionale che è stato emesso dalla Corte penale internazionale, Gheddafi continua a minacciare di spostare il conflitto nelle case europee, dichiarando di avere ancora armi che possono colpire l’Europa.

Ma gli incitamenti sono rivolti anche alle forze militari che gli sono ancora fedeli e che combattono al suo fianco per respingere l’avanzata dei ribelli, ancora troppo lenta. I ribelli, durante 15 settimane di raid sulla capitale e sulle forze militari libiche, si trovano ancora a 80 km da Tripoli e sono stati fermati ai piedi delle montagne.

Una situazione che per il moneto aiuta il colonnello Gheddafi a dar coraggio alle sue forze armate, mentre resta frustrante per la Nato e i ribelli che non riescono ad avanzare velocemente verso la capitale libica.

Anche il figlio di Gheddafi, Seif al-Islam, ha parlato ad una televisione russa, accusando chi attacca la Libia, di volersi dividere le sue risorse, il tutto mostrando un nuovo look, quello di ispirazione fondamentalista islamica, barba e abbigliamento adeguato.

Ormai, però, Gheddafi è alla disperazione. Ha chiamato in suo aiuto gli sciamani e le streghe , per sfoderare la loro ultima arma, la “magia nera”. Il rais gira indossando un mantello che porta delle iscrizioni che servono a proteggerlo dagli attacchi della Nato, oltre a un anello che porta sempre con se. Inoltre ha mandato gli sciamani tra le sue truppe per poter dar coraggio ai soldati, con riti magici e talismani vari, utili a proteggere e aiutare le sue truppe a sconfiggere i ribelli e gli invasori.

Ma i raid della Nato non si sono fermati, mentre nemmeno la diplomazia si ferma. L’unica richiesta che non cambia, è che Gheddafi non può partecipare al processo di negoziazione che potrebbe essere intrapreso tra i ribelli e le forze governative. Il no è stato affermato anche dalla Unione africana, riunita per discutere proprio della situazione libica.

Teresa Corrado



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