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Norvegia, attentato Oslo: continuano le indagini sulle stragi

Continuano senza sosta le indagini in Norvegia per assicurare alla giustizia i colpevoli dell’autobomba e della strage sull’isola di Utoya che hanno causato la morte di 9 persone e il ferimento di decine di altre, di cui una decina restano ancora in gravi condizioni. Un tragico calcolo che sicuramente un paese tranquillo e aperto come […]


Continuano senza sosta le indagini in Norvegia per assicurare alla giustizia i colpevoli dell’autobomba e della strage sull’isola di Utoya che hanno causato la morte di 9 persone e il ferimento di decine di altre, di cui una decina restano ancora in gravi condizioni. Un tragico calcolo che sicuramente un paese tranquillo e aperto come la Norvegia, non avrebbe mai voluto fare.

Dopo le prime rivendicazioni di un gruppo di estremisti islamici, poi negate, la polizia ha diretto le indagini verso le frange estremiste di destra. Gli inquirenti sono sicuri che il giovane Anders Behring Breivik che ha sparato sui giovani laburisti sull’isola di Utoya, durante un meeting, non possa aver agito da solo: troppe le cose da preparare e da mettere in atto per una singola persona. Per questo si stanno cercando quelli che sono considerati i complici dello squilibrato che venerdì ha distrutto la tranquillità di una città.

Breivik è un acceso estremista e continua a dichiarare che ha organizzato tutto da solo. Si scoprono sulla rete anche dei suoi comunicati e diari che mandava a siti di estremisti, inneggiavano anche ad attacchi al Papa e inneggiava ad una guerra civile europea, contro cui portare a termine degli attacchi shock. Tra gli obiettivi strategici figurano anche l’Italia e alcuni partiti (Pdl, Pd, Idv, Udc) che, sempre secondo Breivik boicotterebbero la guerra all’islam. L’uomo progettava la strage da due anni e si preparava ad entrare in azione per risvegliare gli animi dei bianchi, cristiani europei.

Sono state fermate anche sei persone, poi rilasciate perché estranee ai fatti. Ma questo sottolinea solo la grande attenzione che la polizia sta dando al caso, non escludendo nessuna delle possibilità.

Nella cattedrale della città è stata celebrata una lunga messa di suffragio per le vittime, alla presenza dei regnanti che non hanno potuto trattenersi dall’emozione. Un’emozione che coinvolge tutti i cittadini norvegesi ma anche europei che non possono esimersi dal condannare a gran voce un’azione del genere.

Lunedì si attende l’udienza preliminare contro Breivik che vuol essere presente e chiederà un processo pubblico, ma tutto verrà deciso dal giudice, che si occuperà anche della sua detenzione provvisoria.

Teresa Corrado



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