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Attentato Oslo, in Norvegia c’è stata una fiaccolata per le vittime

Tantissime persone si sono radunate di fronte al Municipio di Oslo per dare inizio ad una fiaccolata in ricordo delle vittime delle stragi di venerdì scorso. Insieme a persone multirazziali, che rappresentano tutta la popolazione norvegese, hanno partecipato alla fiaccolata anche il principe ereditario Hakon e il premier Jens Stoltenberg. La fiaccolata ha attraversato il […]


Tantissime persone si sono radunate di fronte al Municipio di Oslo per dare inizio ad una fiaccolata in ricordo delle vittime delle stragi di venerdì scorso. Insieme a persone multirazziali, che rappresentano tutta la popolazione norvegese, hanno partecipato alla fiaccolata anche il principe ereditario Hakon e il premier Jens Stoltenberg. La fiaccolata ha attraversato il centro della capitale con il simbolo dei laburisti che è proprio la rosa. Un atto dovuto verso le vittime e le famiglie, sconvolte da questi gravi avvenimenti.

In mattinata c’è stata anche la prima udienza dell’unico uomo arrestato, il norvegese Anders Behring Breivink, accusato di terrorismo e che ha confessato di essere lui l’autore delle stragi, ma all’udienza si è definito “non colpevole”. Nonostante la tragedia che ha provocato, rischia solo 21 anni di reclusione, non di più.

All’arrivo dell’auto la folla ha tentato di assalirla, ma non si era sicuri nemmeno che quella fosse l’auto che trasportasse il killer di Oslo.

Nell’aula dove si è svolta l’udienza a porte chiuse, l’uomo ha confermato che esistono altre due cellule. Il tribunale ha deciso di dare al killer otto settimane di carcerazione preventiva, quattro delle quali da passare in completo isolamento ad esclusione delle visite del suo avvocato.

Una mente malata quella di Breivik che aveva addirittura deciso di festeggiare le stragi con Chateau e prostitute a dispetto delle sue ideologie e convinzioni.

Intanto si riducono le vittime delle due stragi, i poliziotti hanno confermato che i morti sono 76, otto sono le vittime dell’esplosione al centro di Oslo e 68 quelle della strage sull’isola di Utoya, è quest’ultimo il numero che si è ridotto dalle prime informazioni.

Teresa Corrado



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