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Homs presa da assedio: spari dai carri armati

Continua la forte offensiva dell’esercito siriano sulle città in cui nei mesi precedenti si sono concentrate le maggior parti delle contestazioni. Questa mattina ad essere bersagliata dal fuoco dei carri armati è la città di Homs, dove gli abitanti hanno denunciato un fuoco intenso da parte delle forze siriane sulla popolazione. Secondo fonti dell’Osservatorio siriano […]


Continua la forte offensiva dell’esercito siriano sulle città in cui nei mesi precedenti si sono concentrate le maggior parti delle contestazioni. Questa mattina ad essere bersagliata dal fuoco dei carri armati è la città di Homs, dove gli abitanti hanno denunciato un fuoco intenso da parte delle forze siriane sulla popolazione.

Secondo fonti dell’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo, da questa mattina la cittadina di Hula, alle porte di Homs, è sotto intenso attacco, mentre i soldati, coperti dalle esplosioni, procedono casa per casa, arrestando e perquisendo le abitazioni dei cittadini.

Intanto anche la città costiera di Latakia è stata oggetto di attacco da terra e da mare, dove, in quest’ultima parte, sono arrivati colpi di cannone sparati dalla marina siriana, che si sono abbattuti contro la città. Anche qui le fonti sono di residenti della zona, messisi in comunicazione con la Bbc, dichiarando che nella città si spara su qualsiasi cosa si muova e che i cittadini si sono rinchiusi nelle proprie case cercando di scampare ai colpi dell’esercito.

Fino ad ieri, sempre secondo fonti dell’opposizione, si contano 27 morti, persone che hanno cercavano di scappare da uno dei quartieri più colpiti della città, Rasmel.

Stesso schema utilizzato nelle altre città prese d’assedio dell’esercito. Mentre i carri armati sparano colpi sulla città, i soldati a terra entrano nelle case perquisendo e arrestando oppositori o presunti tali.

La situazione sembra sempre più critica da parte della popolazione siriana, mentre i governi internazionali non fanno che richieste e minacce, il governo di Assad, lasciata da parte la democrazia, interviene con decisione e crudeltà sulla popolazione, incurante delle esortazioni che, anche i paesi confinanti, hanno espresso alla Siria. Intanto continua l’afflusso di esuli dalla Siria, nelle vicine regioni dove sono stati allestiti dei campi profughi per ospitare chi, attaccato nelle proprie città, cerca di sfuggire a quello che ormai prende le dimensioni di un massacro.

Teresa Corrado



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