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Siria: terminate le operazioni militari e arresti di massa

Il Presidente siriano Bashar al Assad, ho annunciato che le operazioni militari e gli arresti di massa, in Siria, sono terminate. È questa la risposta che il leader siriano ha dato al Segretario dell’Onu Ban ki.moon, che gli chiedeva, telefonicamente, le immediate cessazioni di tutte le operazioni militari in corso in Siria. Ad annunciarlo un […]


Il Presidente siriano Bashar al Assad, ho annunciato che le operazioni militari e gli arresti di massa, in Siria, sono terminate. È questa la risposta che il leader siriano ha dato al Segretario dell’Onu Ban ki.moon, che gli chiedeva, telefonicamente, le immediate cessazioni di tutte le operazioni militari in corso in Siria.

Ad annunciarlo un portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq, che ha rilasciato un comunicato in cui si comunicava che questa era la risposta data da Assad al segretario generale dell’Onu in un colloquio telefonico.

Ormai da giorni era stato chiesto alla Siria di fermare il massacro dei militari e gli attacchi alle città ribelli che coinvolgevano le milizie e la polizia siriana, in un’escalation di oppressione verso il popolo reo di chiedere, attraverso manifestazioni popolari e pacifiche, più libertà, meno corruzione, più giustizia. Una protesta che era cominciata un venerdì, dopo la solita preghiera islamica e che è continuata per mesi, ogni venerdì, con la partecipazione in piazza di migliaia di persone, che, sempre in modo pacifico, hanno esposto le loro richieste.

Diverso, invece, l’atteggiamento del governo che dopo aver proibito l’accesso a giornalisti e a stranieri, ha cominciato una dura repressione culminata con bombardamenti sulle città ribelli e rastrellamenti con arresti di massa. Moltissimi sono i profughi rifugiatisi nei paesi vicini.

Per giorni la comunità internazionale ha chiesto la fine di quelle barbarie, ma Assad e il suo governo, hanno sempre negato e continuato nella loro repressione, incuranti anche delle sanzioni che sono partite contro la Siria. Esasperati dalla posizione presa da Assad, l’Onu, la Nato e i paesi arabi, hanno cominciato ad alzare la voce per impedire che i diritti umani dei cittadini siriani fossero ancora negati.

Dopo le numerose minacce, finalmente il governo siriano ha dichiarato di fermare le operazioni militari in corso, ma adesso bisogna vedere se realmente manterrà la sua parola e cosa accadrà a tutti i dissidenti arrestati, alle città distrutte e alle promesse di riforme fatte da Assad.

Teresa Corrado



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