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Londra, 17 enne resta paralizzata dopo anestesia

Tre anni fa, Sophie Tyler aveva solo 14 anni, studiava ed era un’amante del divertimento, proprio come tutte le ragazzine della sua età. Oggi Sophie ne ha 17 di anni e da tre anni vive paralizzata. Lo staff medico ha commesso un errore durante un’operazione di routine, risultato: a 14 anni Sophie è rimasta paralizzata […]


Tre anni fa, Sophie Tyler aveva solo 14 anni, studiava ed era un’amante del divertimento, proprio come tutte le ragazzine della sua età. Oggi Sophie ne ha 17 di anni e da tre anni vive paralizzata. Lo staff medico ha commesso un errore durante un’operazione di routine, risultato: a 14 anni Sophie è rimasta paralizzata per sempre. Un ago anestetico, inserito nella sua spina dorsale, è stato lasciato lì per due giorni, dopo un’operazione davvero comune: la ragazza era andata in ospedale per rimuovere dei calcoli biliari.

La ragazzina aveva iniziato a lamentarsi per un intorpidimento agli arti inferiori: erano i primi sintomi di una paralisi. A quel punto l’ago è stato rimosso, ma per le sue gambe era troppo tardi, il danno già era stato fatto. Oggi, a distanza di 3 anni, l’ospedale chiede scusa. La mamma della ragazzina costretta a vivere su una sedia a rotelle per il resto della sua vita, Sue, 44 anni, ha affermato: “La sua vita è cambiata durante una sola notte e tutti noi abbiamo dovuto fare i conti con quello che è successo. Sophie è ancora un’ottima studentessa e spera di andare all’università ma ha dovuto essere molto determinata e ha bisogno di molto sostegno per raggiungere i suoi obiettivi.” Ha parlato anche l’avvocato di famiglia, facendo sapere che:  “A parte aver sofferto di calcoli biliari, Sophie era una ragazza molto giovane, sana e attiva. Lei e la sua famiglia si sono fidati delle cure mediche in ospedale e credevano che in pochi giorni la ragazzina si sarebbe ripresa. Dare a una quattordicenne la notizia che non sarai mai camminare di nuovo è inimmaginabile“.
Il capo ufficiale dell’ospedale ha fatto sapere che sono profondamente dispiaciuti per l’incidente causato alla ragazzina e alla sua famiglia e che hanno provveduto ad alzare gli standard delle cure affinché tutto questo non accada mai più.



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