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Morto Rabbani, ucciso da un attentato

Un altro attentato in Afghanistan, un altro attacco riuscito all’interno della “green zone” quella più protetta della capitale Kabul. A pochi giorni dall’attacco di terroristi kamikaze all’interno della zona della capitale più protetta, perché all’interno ci sono le sedi governative e le ambasciate Usa e degli altri governi stranieri, un nuovo attacco mina la sicurezza […]


Un altro attentato in Afghanistan, un altro attacco riuscito all’interno della “green zone” quella più protetta della capitale Kabul. A pochi giorni dall’attacco di terroristi kamikaze all’interno della zona della capitale più protetta, perché all’interno ci sono le sedi governative e le ambasciate Usa e degli altri governi stranieri, un nuovo attacco mina la sicurezza di Kabul.

Ad essere ucciso, il presidente dell’Alto Consiglio per la Pace dell’Afghanistan, Burhanuddin Rabbani, 71 anni, che è morto in un attentato portato a termine da un attentatore suicida secondo le informazioni rese ai giornalisti da parte del portavoce del capo della polizia Hashmatullah Stanikzai. Il portavoce della polizia si rifà alle prime notizie che sono giunte da parte dei testimoni dell’attentato.

La casa di Rabbani è situata vicino alla residenza dell’ambasciata americana, nel quartiere Wazir Akbar Khan, che come detto, sta all’interno della zona più protetta di Kabul. La bomba, sempre secondo le indicazioni della polizia, era nascosta all’interno del turbante di un emissario dei talebani, che avrebbe dovuto partecipare alla riunione in programma a cui dovevano partecipare decine di persone.

Il finto emissario non si è fatto scrupolo di penetrare all’interno della casa dell’uomo che stava cercando di rimettere pace all’interno del suo paese coinvolgendo anche i talebani. È entrato nell’abitazione, piena di gente ed ha fatto esplodere il suo ordigno che ha ucciso Rabbani e ferito altre persone.

Tra i feriti figura  anche il consigliere del presidente Garzai, Masoom Stanekzai, che secondo fonti di agenzia, sarebbe ferito in modo grave e in pericolo di vita.

Insieme a Rabbani sarebbero morte altre quattro persone che partecipavano alla riunione, alla quale erano presenti anche due talebani.

La polizia sta indagando sull’attentato e ha messo ancora una volta in apprensione le forze dell’ordine che, nonostante gli attentati di una settimana fa, non sono riusciti ad evitare la morte del presidente dell’Alto Consiglio per la Pace. Una questione, quella della sicurezza che continua a far discutere a Kabul. Alla presenza di due emissari talebani, all’interno della casa di Rabbani si sarebbe discusso della pace tra il governo afgano e i talebani.

A causa della grave crisi che ha colpito il suo paese, il presidente afgano, in visita negli Stati Uniti, ha deciso di fare ritorno immediatamente in patria, abbandonando la visita negli Stati Uniti.

Nonostante ciò, i due presidenti si sono incontrati e avrebbero discusso sull’attentato e sulle conseguenze che esso possa avere all’interno del processo di consegna di tutti i poteri e del governo in Afghanistan.

La morte di Rabbin è un duro colpo per il processo di pace in atto in Afghanistan, perché l’uomo era una figura influente anche a livello spirituale del suo popolo.

Teresa Corrado



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