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Iraq attentato: una cinquantina di morti e un centinaio di feriti

Grave crisi intorno allo stato dell’Iraq, dove stamane un attentatore si è fatto esplodere nei pressi di un posto di blocco, mentre transitavano dei pellegrini di ritorno da Kerbala. Una strage che ha causato la morte di 52 persone e il ferimento di altre 90, in un giorno importante per gli sciiti. Oggi, infatti, ricorre […]


Grave crisi intorno allo stato dell’Iraq, dove stamane un attentatore si è fatto esplodere nei pressi di un posto di blocco, mentre transitavano dei pellegrini di ritorno da Kerbala. Una strage che ha causato la morte di 52 persone e il ferimento di altre 90, in un giorno importante per gli sciiti. Oggi, infatti, ricorre la ricorrenza della morte dell’Imam Hussein nel 680 dopo Cristo, ad opera dei sempre rivali sunniti. L’Arbain, la ricorrenza di oggi, ricorda i 40 giorni dopo la morte dell’Imam e richiama nella zona irachena moltissimi fedeli che vanno in pellegrinaggio, essendo proprio una delle ricorrenze maggiori delle feste sciite. Infatti i pellegrini sciiti non arrivano solo dalle varie zone dell’Iraq, ma anche dalla vicina Iran.

L’attentatore, vestito da poliziotto, si sarebbe avvicinato al posto di blocco delle forze di sicurezza mentre, in quel momento, transitava una comitiva di pellegrini sciiti e avrebbe azionato il giubbotto esplosivo, provocando la strage. Il posto a 600 chilometri a sud di Baghdad, vicono a Bassora, nel distretto di Zubair, a dare le indicazioni del luogo, l’agenzia di stampa Nina.

L’attentato segue la grave crisi politica in atto in questo momento in Iraq proprio tra sunniti e scuciti.

Le proteste sono pesanti e si rispecchiano contro lo schieramento del primo ministro Nuri al Maliki, sciita. Infatti, gli avversari sunniti guidati da  Iyyad Allawi, stanno boicottando le sedute del Parlamento e del governo, per protestare contro lo schieramento opposto. La protesta è nata a causa del vice presidente sunnita Tareq al Hashemi  accusato di terrorismo e su cui pende un mandato di arresto. L’uomo si è rifugiato nella regione autonoma del Kurdistan per evitare l’arresto, mentre nel paese proseguono le dure proteste dei sanniti.

Secondo alcuni potrebbe essere proprio questa la scintilla che ha fatto scattare l’attentato contro i pellegrini sciiti e che ha messo in allarme l’intero paese, alzando il livello di attenzioni di attentati da parte della polizia irachena.

Teresa Corrado



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