Persone Scomparse

Alì Ağca scrive a Pietro Orlandi: “i rapimenti di Emanuela e di Gregori furono decisi dal Governo vaticano”

Si torna a parlare della scomparsa di Emanuela Orlandi con il documento inviato da Ağca alla famiglia della ragazza scomparsa in Vaticano: nuove accuse

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Si torna a parlare della misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi. 40 anni dopo, la famiglia della ragazza aspetta ancora di conoscere la verità su questa vicenda. Per smuovere ancora le acque e agitare anche le coscienze, la famiglia di Emanuela Orlandi ha raccontato la storia della cittadina vaticana rapita nel giugno del 1983 nella serie Vatican Girl, vista in tutto il mondo con ottimi numeri. Oggi è Il corriere della sera ad aggiungere un altro tassello su questa storia. Lo fa parlando di una sorta di lunga lettera che Alì Ağca, l’uomo che sparò a papa Wojtyla, ha invitato a Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela. Una nuova versione sulla sparizione di Emanuela. Più che di una lettera vera e propria, si tratterebbe di un documento di cui oggi, si parla sulle pagine del Corriere della sera.

Oggi Ağca, 64enne, ormai libero e senza carichi penali pendenti — risiede a Istanbul con la moglie, l’italiana Elena Rossi, classe ’67, due lauree, originaria di Ravenna, sposata nel 2015 — ha inviato questo documento a Pietro Orlandi che, sentito dai giornalisti del Corriere, ha spiegato che alcune delle cose raccontate dall’uomo nel documento, andrebbero verificate, perchè piste attendibili. Parte dal lontano l’uomo, racconta del Papa, dell’Unione sovietica, di Pertini e di tutte le complicate relazioni che si intrecciavano in quegli anni. Poi arriva a parlare nel dettaglio di Emanuela, una sorta di pedina in questa complessa situazione.

Le parole di Alì Ağca sulla scomparsa di Emanuela Orlandi

L’uomo avrebbe raccontato che “i rapimenti di Emanuela e di Gregori furono decisi dal Governo vaticano ed eseguiti da uomini del Servizio segreto vaticano vicinissimi al Papa. La trattativa pubblica era ovviamente una sceneggiata ben orchestrata da pochi alti prelati operanti all’interno dei servizi vaticani“.

E ancora: “Emanuela Orlandi era un fatto tutto vaticano,  ed é stata presa in consegna da alcune suore fin dall’inizio, ha compreso l’importanza del suo ruolo e lo ha accettato serenamente. So di lei soprattutto grazie a un Padre spagnolo che mi ha visitato in Italia e anche qui a Istanbul. Un uomo, un religioso, animato da una fede autentica, che conosce i misteri del mondo e che non mente“.

Le parole di Ağca confermerebbero in qualche modo anche la tesi sostenuta grazie al ritrovamento del dossier di Fittipaldi, nel quale venivano elencate le spese che per anni, il Vaticano aveva sostenuto per Emanuela Orlandi, forse anche fuori dall’Italia, fino al suo ritorno. Purtroppo non da viva, ma da morta, qualche anno fa.

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