Pietro Orlandi e le ultime notizie su Emanuela dopo le ricerche nella casa del Jazz a Roma
Commenta nello studio di Verissimo quello che sta succedendo a Roma, ecco il pensiero di Pietro Orlandi
Pietro Orlandi è tornato ospite a Verissimo per riportare l’attenzione sul mistero che da 42 anni avvolge la scomparsa di sua sorella Emanuela, svanita nel nulla a Roma quando aveva appena 15 anni. La famiglia Orlandi viveva all’interno della Città del Vaticano e, fin dal 22 giugno 1983, attorno a questo caso si sono susseguite le ipotesi più disparate, senza però mai arrivare a una verità certa.
Oggi come allora, il grande interrogativo resta lo stesso: Emanuela è ancora viva o è morta? Un enigma che continua a tormentare i familiari e che, nonostante più di quattro decenni di indagini, non ha trovato risposte definitive. Ormai non ci sono molte speranze ma Pietro Orlandi e i suoi familiari, spererebbero di sapere che cosa è accaduto alla ragazza e magari anche di avere i suoi resti, se fosse morta. Negli ultimi giorni, l’interesse dei media si è nuovamente riacceso a seguito degli scavi in corso alla Casa del Jazz, a Roma. Le autorità stanno verificando se in quell’area possano essere celati i resti della giovane, riaprendo così una delle piste più controverse e dolorose di questa vicenda.
Pietro Orlandi a Verissimo: le ultime dopo le ricerche alla casa del Jazz
In questi giorni Pietro Orlandi è stato spesso in tv, lo abbiamo visto ad esempio anche a Storie Italiane questa settimana. Da Silvia Toffanin ha commentato le ultime notizie sulle ricerche di questi giorni. “La Casa del Jazz è stata confiscata a Nicoletti: era una grande villa, che era sotto la gestione del vicariato di Roma del cardinal Poletti. A un certo punto il cardinal Poletti la vendette a Nicoletti che era il cassiere della banda della Magliana. La cosa insolita che uscì è che lui la vendette per un miliardo di lire, mentre il valore della villa era di circa ventisette miliardi di lire” ha detto il fratello di Emanuela Orlandi.
E ancora: “Adesso si cercano in questa villa i resti del magistrato Adinolfi e dicono che potrebbero esserci i corpi di altri persone. La villa fu venduta dopo il 23 giugno 1983: quindi se si dovessero trovare i resti di Emanuela là sotto ed Emanuela fosse morta il giorno stesso, la villa stava sotto la gestione del vicariato di Roma e dunque di Poletti”.
Nello studio di Silvia Toffanin, Pietro Orlandi ha raccontato di un episodio che in questi giorni gli è tornato alla mente. Ha spiegato: “Incontrai vicino a Como una persona legata alla ‘ndrangheta e mi disse che Emanuela era morta il giorno stesso perché glielo aveva detto il suo amico Enrico De Pedis, con il quale aveva rapporti stretti sulla vendita di armi. De Pedis gli aveva raccontato che aveva ucciso Emanuela con una cravatta perché gli era stato chiesto questo favore e lo aveva portato in una sorta di cunicolo dove gli aveva indicato un muro dietro il quale si nascondevano i resti di Emanuela”.