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Roma, ucciso ultrà Diabolik: colpito al parco Fabrizio Piscitelli, si cerca il killer

L'ultrà della Lazio Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, è stato ucciso ieri a Roma. Si cerca il killer

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A Roma è stato ucciso Fabrizio Piscitelli, il capo ultrà della Lazio conosciuto come Diabolik. E’ accaduto nel pomeriggio di ieri, 7 agosto 2019. Si trovava al parco degli Acquedotti quando qualcuno gli ha sparato alla testa uccidendolo all’età di 53 anni. Diabolik è stato colpito a distanza ravvicinata in quello che sembra essere a tutti gli effetti un agguato. Intanto a Roma si cerca il killer di Fabrizio Piscitelli, che lo ha colpito ieri verso le ore 18.50. Ad occuparsi delle indagini è la direzione distrettuale antimafia.

ROMA, ULTRÀ DIABOLIK UCCISO AL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI: SI TRATTA DI UN’ESECUZIONE

L’agguato è avvenuto presso il Parco degli Acquedotti, vicino al parco dell’Appia Antica. Piscitelli è morto sul colpo. A contattare i soccorsi è stato un passante. Sono stati ascoltati alcuni testimoni e pare che il killer fosse vestito da runner. Dunque è possibile che volesse confondersi tra tutte le persone che si recano al parco verso quell’ora del giorno. Attualmente si cerca chi ha sparato all’ultrà della Lazio Diabolik.

Secondo quanto si apprende, il capo ultrà della Lazio era seduto su una panchina al momento del delitto. E’ possibile che Fabrizio Piscitelli avesse un appuntamento. Infatti Diabolik abitava a Grottaferrata, abbastanza distante da quel parco. E’ possibile che qualcuno gli abbia teso una trappola per ucciderlo senza pietà.

Piscitelli in passato era stato indagato per questioni legate alla droga ma anche per la scalata al club romano. Nel 2013 era finito in manette con l’accusa di aver promosso un traffico internazionale di droga tra Spagna e Italia. Qualche anno dopo, nel 2016, Piscitelli si era visto sequestrare invece beni dal valore superiore ai due milioni di euro. Veniva considerato dalle forze dell’ordine come una persona prepotente e pericolosa, nonché non curante dei provvedimenti adottati dalla polizia nei suoi riguardi.

Non finisce qui, perché Diabolik, nel 2015, insieme ad altri ultrà della Lazio, aveva ricevuto una condanna con l’accusa di concorso in tentata estorsione. Questa era avvenuta ai danni di Claudio Lotito, presidente della Lazio. Il tutto era accaduto nell’ambito della questione relativa al tentativo di scalata della Lazio nell’anno 2006.

Nonostante Piscitelli non fosse sicuramente un santo, i tifosi della Lazio conservano di lui un bel ricordo e tanti sono stati i messaggi a mezzo social per Diabolik, ucciso brutalmente a Roma nella giornata di ieri. Non ci resta che attendere che le indagini facciano il proprio corso per scoprire chi ha ucciso Fabrizio Piscitelli con un colpo di arma da fuoco alla testa.



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