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Vaccini AstraZeneca casi sospetti in Italia: quanti sono davvero?

Caos vaccini AstraZeneca in Italia come in Europa: ma quanti sono davvero i casi sospetti nel nostro paese tra morti e ricoveri?

In attesa che l’Ema si pronunci e dia il via libera per continuare la somministrazione delle dosi di vaccino AstraZeneca non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa, la psicosi cresce. C’è davvero tanta confusione ed è chiaro che molte persone, non avendo più certezze, abbiano anche deciso di dire no al vaccino se chiamati a poter scegliere. Una situazione difficile che porterà il nostro paese a notevoli ritardi sulla tabella di marcia del piano vaccinale che già, era parecchio compromesso ( pensiamo che negli Usa da aprile inizieranno le vaccinazioni per i minorenni, che in Israele si torna pian piano alla vita normale dopo la fine delle vaccinazioni). Insomma mentre in altri posti si torna a una quasi parvenza di normalità o si intravede la luce in fondo al tunnel, in Italia, come nel resto d’Europa, le cose sono maggiormente complicate.

Ma quanti sono davvero i casi sospetti di ricoveri o morti dopo la dose del vaccino Astrazeneca ed è stato accertato che esista una relazione tra le due cose? Cerchiamo di fare il punto con le informazioni di cui siamo al momento in possesso.

Stando ai dati arrivati fino al 16 marzo, l’ultima persona che sembra aver subito le conseguenze del vaccino, è Sonia Battaglia, una donna di 54 anni. Oltre al suo, sarebbero 10 i casi sui quali si cerca di fare chiarezza.

Vaccini Astrazeneca e morti sospette: dieci i casi su sui si cerca di fare chiarezza

Sonia è di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli). È ricoverata in gravi condizioni all’Ospedale del Mare per un’emorragia cerebrale. Secondo i familiari, la colpa della sua condizione sarebbe proprio del vaccino AstraZeneca ricevuto lo scorso primo marzo. Ma non c’è nessuna evidenza scientifica che le cose stiano in questo modo. Per Sonia Battaglia è arrivata la  dose del lotto ABV5811, lo stesso del docente biellese. 

Restando nel Napoletano si attendono gli esami istologici per stabilire le cause della morte di Vincenzo Russo, bidello 58enne di una scuola di Casalnuovo, deceduto il 10 marzo tre giorni dopo essersi vaccinato con AstraZeneca. Dall’autopsia, svolta venerdì scorso al Secondo Policlinico di Napoli, non sono emerse infatti indicazioni chiare circa la causa del decesso, né tantomeno di una presunta relazione con la somministrazione del vaccino. Secondo i familiari, che hanno presentato una denuncia, Russo non aveva nessun problema di salute precedente e tutto sarebbe stato causato dal vaccino. I legali dei famigliari di Anna Maria Mantile, la professoressa deceduta a Napoli a distanza di alcuni giorni dalla somministrazione di una dose del vaccino anglo-svedese, hanno chiesto alla Procura di Napoli l’acquisizione della documentazione sui dati inerenti le  controindicazioni emerse nel corso della fase sperimentale.

Si attendono gli esami anche dalla Sicilia; a Siracusa ieri mattina si sono recati all’ospedale Umberto I per la morte del 43enne Stefano Paternò sottufficiale della Marina militare morto martedì quindici ore dopo il vaccino. Aperta un’inchiesta anche sui decessi di Davide Villa, il poliziotto dell’Anticrimine di Catania morto il 7 marzo, 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, e del maresciallo Giuseppe Maniscalco, 54 anni, morto per infarto a Trapani oltre 48 ore dopo la somministrazione del vaccino. 

Ci spostiamo poi a Biella, dove il procuratore Teresa Angela Camelio ha aperto un’inchiesta per la morte del professore di clarinetto Sandro Tognatti. L’uomo è deceduto a poca distanza dalla sua iniezione di vaccino. Sarebbe morta a causa del vaccino, a detta dei familiari, anche Stefania Maccioni, docente di lettere alla scuola media di Cerveteri; la donna aveva ricevuto un vaccino del lotto ABV5811. L’iniezione il 25 febbraio a Santa Marinella, poi sono iniziati i problemi. “Ha iniziato a sentirsi male e ad avere forti emicranie, fino a essere ricoverata in coma il 7 marzo al Gemelli dove è morta il 9 marzo”, ha spiegato il fratello Luca al Messaggero. Domenica la famiglia ha sporto denuncia. Nel Lazio un altro caso non sospetto per i medici ma sospetto per la famiglia. L’11 marzo a Rocca di Papa, sui Castelli Romani, muore un odontoiatra romano 46enne. Per i medici si tratta di morte naturale causata da un infarto, ma la famiglia ipotizza un legame con il vaccino fatto quasi un mese prima, il 19 febbraio, e denuncia.

Dieci quindi le storie che dovranno essere esaminate, dieci casi su cui lavorare. Al momento, nessuna evidenza scientifica del legame tra il vaccino e la morte o il ricovero in ospedale delle dieci persone coinvolte in questa vicenda.

Quante dosi di AstraZeneca sono state usate in Italia?

In un articolo del 26 febbraio 2021, il Post specificava:

Secondo gli ultimi aggiornamenti, sono state somministrate 200.508 dosi del vaccino AstraZeneca, il 19,1 per cento sul totale di un milione e 48mila dosi consegnate finora.

Sono passati quindici giorni dal dato raccolto e il numero di dosi con AstraZeneca è cresciuto ma non in modo esponenziale come si può immaginare considerato che, in molte regioni di Italia, siamo ancora nella fase di vaccinazione di 90enni e 80enni che, come saprete, vengono vaccinati con gli altri vaccini.

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