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Il fidanzato di Saman aveva chiesto aiuto ai Carabinieri: adesso ha paura, lo minacciano dal Pakistan

Parla il fidanzato di Saman Abbas: racconta delle denunce fatte, delle richieste di aiuto e delle minacce che continua a ricevere

La storia di Saman Abbas dovrà essere di grande esempio per quello che purtroppo succede anche nel nostro paese. E’ la storia di una ragazza che avrebbe meritato di ricevere l’aiuto giusto da persone più grandi di lei, da persone con una certa autorità e dalle forze dell’ordine. Purtroppo c’è stata un po’ di superficialità in questa vicenda, e l’epilogo è stato drammatico. Ma non ci si potrà permettere in futuro altre storie simili, perchè una ragazza non può e non deve morire a 18 anni solo perchè rifiuta di obbedire alla famiglia che la vuole sposa, segregata in casa e vittima di credenze che non appartengono a una ragazza che cresce in Italia. Il fidanzato di Saman è una seconda vittima di questa storia. In contatto con la diciottenne fino a pochi minuti prima che la ragazza venisse uccisa, ha provato a chiedere aiuto. Glielo aveva chiesto Saman. Gli aveva detto che se non si fosse fatta sentire per qualche giorno, avrebbe dovuto chiamare i Carabinieri. E il ragazzo lo ha fatto. Forse ha fatto passare troppo tempo, probabilmente non c’era più nulla da fare perch Saman era già morta. Ma il suo grido di aiuto è rimasto inascoltato. Si è rivolto ai carabinieri di un altro paese che probabilmente hanno cercato di rassicurarlo, trattandosi di un ragazzo molto giovane; gli hanno detto che la sua fidanzata stava bene e che non doveva preoccuparsi. Ma Saman non stava bene, non era nella sua casa, era stata già uccisa da giorni.

Il fidanzato di Saman aveva provato a chiedere aiuto

E così il ragazzo si rivolge alla comunità dove Saman era stata ospite grazie all’intervento degli assistenti sociali di Novellara. Racconta quello che è successo all’avvocato che stava aiutando Saman, fa ascoltare anche i drammatici audio che la ragazza ha mandato. Ha sentito dire che l’avrebbero uccisa anche se poi sua madre le spiega che si sta parlando di un’altra ragazza scappata in Pakistan. Saman sembra quasi crederci ma in uno degli ultimi audio, rassegnata commenta: “Sarà quello che vuole il destino”.

Le minacce ricevute dal padre di Saman

Non solo. Oggi il fidanzato di Saman ha paura che possa succedere qualcosa a lui e anche alla sua famiglia. Lo racconta anche ai giornalisti di Chi l’ha visto che raccolgono la sua testimonianza. Il ragazzo spiega che il padre di Saman infatti gli aveva mandato diversi messaggi sui social, lo aveva minacciato. E continua a farlo anche ora che si trova in Pakistan. A un giornalista del Resto del Carlino il padre di Saman aveva detto che il 10 giugno sarebbe tornato in Italia per dimostrare che sua figlia era in Belgio e stava bene. A oggi non risulta che l’uomo abbia preso nessun aereo dal Pakistan mentre ci sono delle chat e degli audio in cui si parla di un viaggio di andata, ma senza ritorno.

In Italia però è rimasto il fratello di Saman. Sedici anni, tanta paura ma anche il coraggio di raccontare il poco che sa. Tanto che basta per avere un quadro e rendersi conto del dramma che una ragazzina di 18 anni ha vissuto. Rivoleva solo i suoi documenti, voleva vivere in pace, voleva essere una “italian girl” come aveva scritto sul suo profilo di Tik Tok. Un’onta troppo grande per la famiglia che, ha trovato una sola SOLUZIONE, per mettere fine a questa vergona. Un abominevole omicidio.

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