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Il neonato morto al Pertini di Roma: si indaga tra dubbi e responsabilità

Come è morto il neonato trovato vicino alla sua mamma in reparto poche ore dopo la nascita al Pertini di Roma: si indaga

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La storia del piccolo morto a poche ore dalla sua nascita all’ospedale Pertini di Roma è una storia drammatica che ci invita a riflettere anche su quello che accade negli ospedali dopo il parto. Quando le mamme vengono assistite e quanto aiuto ricevono dopo la nascita dei loro figli? La storia del piccolo morto l’8 gennaio, di cui si parla da ieri, è piena al momento di buchi e le versioni dei fatti sono diverse. Sarà un duro lavoro quello delle forze dell’ordine, chiamate a mettere insieme i pezzi. Tutto inizia domenica 8 gennaio quando il corpicino del piccolo è stato ritrovato. Le versioni del personale del reparto di Ginecologia e ostetricia, secondo quanto si apprende, sono contrastanti. Si dovrà quindi comprendere che cosa è davvero accaduto. Ieri i titoli dei giornali erano tutti molto simili: il neonato è morto mentre la mamma lo allattava e poi si è addormentata. Oggi invece, le versioni sono diverse e anche il racconto di quello che potrebbe essere accaduto è diverso.

Neonato morto soffocato al Pertini di Roma: cosa sappiamo

Sul Corriere della sera questa mattina si legge che, secondo quanto raccontato da diversi testimoni infatti, il neonato è stato trovato cianoticosotto la mamma, una donna italiana di 30 anni. Uno tra i presenti ha invece riferito che il corpicino era di lato alla donna. Il dettaglio della posizione non è affatto ininfluente o trascurabile per le indagini, condotte dal pm Maria Sabina Calabretta.

Sarà invece fondamentale stabilire in che posizione era il corpo del piccolo. Nel primo caso infatti il neonato, se fosse stato trovato cianotico sotto il corpo della madre, sarebbe rimasto ucciso sotto il peso del corpo della mamma, che si sarebbe addormentata dopo averlo allattato. Se invece il piccolo era a lato della sua mamma, mentre dormivano entrambi, si potrebbe pensare al altro. Non da escludere che si tratterebbe di morte per cause naturali. Nelle prossime settimane questi dubbi saranno dipanati grazie all’autopsia, affidata a Luigi Cipolloni. Sarà la scienza a rivelare che cosa è accaduto al piccolo.

Bisognerà anche ricostruire con certezza quanto tempo sia passato esattamente dal momento in cui il piccolo è stato portato in camera per essere allattato e quello in cui è stato scoperto il decesso.

Di questa storia al momento, si conoscono solo i protocolli teorici. E quindi sappiamo che all’ospedale Pertini, è attivo il rooming-in , protocolli che  vieterebbero di allattare a letto – come per altro raccomandato da Oms e ministero della Salute – proprio per ridurre la mortalità in culla. Sempre secondo il protocollo, il personale dovrebbe prendere il piccolo dopo l’allattamento e rimetterlo a letto. Quindi le indagini saranno molto molto delicate. Non si esclude nulla, perchè al momento, è stato impossibile, secondo quanto si apprende questa mattina, ascoltare il racconto della mamma per l’indagine interna all’ospedale. La 30enne infatti, la mattina stessa, ha deciso di lasciare l’ospedale, sconvolta da quanto successo e si affida totalmente insieme alla sua famiglia, all’indagine delle forze dell’ordine.

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