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Fratelli si diventa, l’addio a Paolo Rossi di Cabrini, Zoff e Gentile

L'addio a Paolo Rossi dei fratelli del Mondiale 1982: Antonio Cabrini, Dino Zoff, Claudio Gentile

La morte di Paolo Rossi addolora tutti ma sono i compagni del 1982 a piangere un fratello. Era la squadra dei Mondiali, la squadra che ha fatto sognare tutti e vedere la l’ultima foto di Paolo Rossi in maglia azzurra abbracciato ad Antonio Cabrini è un pugno nello stomaco. E’ così che l’amico di sempre l’ha voluto salutare senza riuscire a dire molte parole. Claudio Gentile è intervenuto in diretta a Storie Italiane, emozionato, sconvolto, non sapeva fosse così grave. Dino Zoff che come tutti non sa cosa dire, riesce a commentare alla Gazzetta che è andato via ed è difficile da capire. “Tu per sempre con me, fratelli si diventa” sono gli hashtag che Antonio Cabrini ha aggiunto a una delle storiche foto del Mondiale 

CON PAOLO ROSSI VA VIA UN PEZZO DI STORIA DEL CALCIO

Al telefono per Storie Italiane Claudio Gentile confida che è stata una mazzata, l’ha saputo dalla televisione questa notte: “Con Paolo Rossi ci sono tante emozioni, tante vittorie e sinceramente è stata una mazzata perché sapevo non stesse bene, che aveva dei problemi ma non al livello che poi è venuto fuori e poi stamattina alle 5 mi sono svegliato e ho visto alla televisione questa striscia che era morto” ha pensato che fosse un sogno e invece era tutto reale. “Ci ha lasciato una grande persona” e ripete che non sapeva della malattia ma racconta che di recente l’ha visto in tv sulla Rai: “Non l’avevo visto molto bene e ho chiamato un mio collega e mi aveva detto che non stava bene ma non mi aveva detto che era così grave”. In collegamento c’è anche Ivan Zazzaroni e aggiunge che nessuno sapeva nulla anche se nella famosa chat dei calciatori del 1982 lui da un po’ non rispondeva più. Avevano tutti capito qualcosa ma non pensavano a niente di così grave.

Dino Zoff ripete ciò che dicono tutti di Paolo Rossi, di com’era e che oggi aveva tutto per stare bene ma purtroppo la vita non gli ha dato altro tempo. “Un fulmine a ciel sereno”.

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