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Da Le Iene l’appello di Anna Safroncik a Papa Francesco: vada a Kiev

Dallo studio de Le Iene Anna Safroncik lancia un appello a Papa Francesco

anna safroncik

Ci sta mettendo la faccia in questi giorni Anna Safroncik per raccontare quello che succede in Ucraina e per provare a spiegare come il suo popolo non vorrebbe in nessun modo la guerra. Lo ha fatto anche ieri, dallo studio de Le Iene. Nella puntata in onda il 9 marzo 2022, l’attrice ha deciso di lanciare un nuovo appello, un appello per la pace. Nel suo monologo la Safroncik ha spiegato: “Kiev è la mia città. Sulla facciata della casa dove sono cresciuta c’erano due parole: pace e liberta.” E ancora: “Il mio popolo oggi non sa più cosa sia la prima, e sta per perdere anche la seconda. Noi non siamo neonazisti, abbiamo vissuto la fame, i muti, credevamo in un mondo libero, ma qualcuno ha invertito il corso della storia.

Nello studio di Italia 1 l’attrice, molto emozionata, ha aggiunto: “Kiev oggi è la capitale del mondo libero e va difesa come simbolo di tutto ciò che la democrazia ha conquistato.

L’attrice spiega inoltre, che quello che sta succedendo in Ucraina va fermato perchè domani, tutto questo, potrebbe succedere in un altro posto: “Non bastano le sanzioni, la diplomazia, la fornitura di armi alla resistenza che si muove sul crinale pericoloso di una possibile guerra nucleare. Né si può sperare in una pace che consegni il popolo ucraino ad una schiavitù non voluta, non cercata. Quel destino di fuga, di morte, domani potrebbe toccare a qualcun altro, persino a voi.

L’appello di Anna Safroncik a Papa Francesco

Approfittando dello spazio nel programma di Mediaset, Anna Safroncik che è ed è stata amatissima protagonista delle fiction ci Canale 5 ha voluto lanciare anche un appello a Papa Francesco. Nel suo monologo quindi ha dichiarato: “Carlo Verdelli, un grande giornalista, ha chiesto a tutti i capi di stato europei di riunirsi simbolicamente a Kiev per fermare questo sprofondo. Io non sono nessuno per chiederlo, ma vorrei che ascoltassero questo appello e che con loro ci fosse Papa Francesco, che per noi ex sovietici è testimone di pace e speranza. E ha concluso: “Papa Francesco, con la sua sola presenza a Kiev può convincere Putin a fermare le bombe, e aprire un vero dialogo. Papa la mia città, che in questi mesi si tingeva di bianco e di rosa per la fioritura ora è dilaniata dalle esplosioni, è lì, ad aspettarla…”.

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