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Andrea Piazzolla rivela i regali di Gina Lollobrigida: “Parliamo di circa seicentomila euro”

Andrea Piazzolla confessa i regali ricevuti da Gina Lollobrigida e le minacce

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A due mesi dalla morte di Gina Lollobrigida in un’intervista Andrea Piazzolla rivela i regali ricevuti da Gina Lollobrigida. E’ alla rivista Gente che Piazzolla confessa dei numerosi e lussuosi regali ricevuti dalla diva. In realtà non erano cifre e doni segreti. Più volte si è parlato di moto e auto di grande valore, auto che lui ha anche venduto. In più c’è un bonifico che Gino Lollobrigida ha fatto ai genitori del suo “figlioccio” ma con una motivazione ben precisa. Regali che in totale ammonterebbero a circa 600 mila euro, anche se c’è chi dice che Andrea Piazzolla abbia ottenuto molto di più. In prima linea contro il fidato assistente della Lollobrigida ci sono sempre il figlio Milko e lo spagnolo che continua a ripetere di essere il marito, Rigau.

I regali che la Lollobrigida ha fatto a Piazzolla

“Gina ha voluto farmi dei regali e li ha fatti, è vero. Parliamo di una Ferrari, una moto Ducati e una Ford. La Ferrari e la Ford le ho rivendute, rispettivamente, vado a memoria, per 225 mila e 90 mila euro – e aggiunge – In più c’è stato un bonifico dal conto di Gina a favore dei miei genitori, di 271 mila euro, per estinguere il mutuo della casa. In totale parliamo di circa seicentomila euro”.

Andrea Piazzolla che per 12 anni si è occupato della diva continua ad essere accusato di averla allontanata dalla famiglia, dal figlio e dal nipote, di averla raggirata. Lui che ha sempre smentito tutto ha invece ancora una volta ribadito il forte legame che aveva con Gina e il dolore che prova dopo la sua scomparsa.

Piazzolla racconta anche delle minacce ricevute. Racconta che sei anni mentre tornava a casa, alla vola ed era al telefono si accorse che uno dei cancelli non era chiuso come lo aveva lasciato lui: “Sono sceso dalla macchina che era ancora accesa. Ho visto una persona a una quarantina di metri, una fiammata, e sentito tre colpi. Erano a salve, perché la macchina era intonsa e nemmeno io sono stato colpito: l’ho capito così”.

Racconta anche di telefonate intimidatorie, di tagli alle gomme, di luoghi che frequentava, come un autolavaggio, tappezzati con le sue foto. Quando ha denunciato è finito tutto. Attende adesso l’esito dei processi.

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