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Il Medio Evo dei social: difendiamo Emma, travolgiamo di insulti Belen

Una serata all'insegna degli insulti per Belen sui social mentre era in diretta a Le Iene

belen

Facciamo una premessa che è d’obbligo. Purtroppo fino a qualche anno fa tutti noi, anche noi donne che scriviamo su queste pagine, avevamo una sensibilità diversa su certe tematiche. Ci veniva facile scrivere “ecco il prima e il dopo”, “ecco come si è rifatta male”, “guardalo con quella pancetta”, “forse quel vestito con qualche chilo di meno le sarebbe stato meglio“. E’ doveroso ammetterlo ma anche allo stesso tempo far notare che tanto è cambiato, negli ultimi due anni in particolare. Non solo una questione di stile, di maturità, ma soprattutto di una nuova sensibilità che prima di mettere insieme due parole con la tastiera, nero su bianco, ci porta a pensare come quelle parole potrebbero essere interpretate, a chi sono rivolte, perchè commentare in un dato modo. Ed è per questo motivo che non ci verrebbe mai in mente di dire che Emma Marrone ha delle gambe importanti per cui forse avrebbe dovuto evitare le calze a rete, mentre potremmo commentare che con quel vestito forse, avrebbe fatto meglio a scegliere un paio di calze velate. Sottili differenze che fanno la differenza. Ma con la stessa coerenza, non scriveremmo mai: “Toh, guarda Belen, come si è rifatta sembra Monica Bellucci”. Potremmo dire: “Guarda Belen con il suo nuovo taglio come somiglia a Monica Bellucci”. Ci sono delle sottili differenze, lo ribadiamo. Perchè si può esprimere un concetto senza ledere la sensibilità di nessuno, senza ergersi a maestri, senza ferire.

Il body shaming non è a convenienza

Perchè le labbra gonfie di Belen potrebbero essere frutto di una allergia, di un problema causato dall’allattamento. O potrebbero semplicemente essere frutto della sua voglia di rifarsi. Di gonfiarsi. Fatti suoi. E’ questo che non si riesce ancora a comprendere. Che i social non sono fatti per sfogare le nostre frustrazioni ma sono luoghi di scambio, di commenti e magari si, anche di pareri ma non di insulti, offese o minacce. In questo medio Evo dei social, nelle tendenze di ieri avevamo da un lato i migliaia di tweet in difesa di Emma Marrone e poi Belen. Già perchè nel corso della puntata de Le Iene, che ha visto ieri Belen protagonista, è stato un susseguirsi di attacchi. Un body shaming in piena regola. Perchè si signori e signore ( e soprattutto signore perchè le più inacidite erano proprio le donne) anche continuare a parlare di silicone, di plastica, di ritocchi, è grave quanto parlare di grassezza o magrezza. C’è davvero tanto lavoro da fare in un paese in cui il vero problema, resta la frustrazione che si sfoga sui social e ogni giorno c’è una vittima sacrificale contro la quale sputare tutto il nostro odio.

Potremmo andare avanti e scrivere fiumi di parole anche su quanto sia difficile ammettere un errore e chiedere scusa, rendersi conto di come oggi le sensibilità, soprattutto della generazione zeta, sia molto diversa dalla nostra, da noi che abbiamo qualche annetto di più e abbiamo da poco iniziato a comprendere che le parole hanno un peso. Anche quelle che per noi sono leggere, per altri sono pesantissime. In questo mondo che cambia e corre a velocità insostenibili, siamo ancora troppo lenti nel comprendere che dobbiamo cambiare le nostre abitudini, i nostri paradigmi. Che magro non è bello, che quando vediamo una persona non le dobbiamo subito dire ti trovo in forma, come stai bene oppure hai preso qualche chiletto. Che non dobbiamo sentirci liberi di vomitare addosso a un personaggio pubblico tutto quello che pensiamo, perchè è un uomo, una donna con la sua sensibilità. E impariamo anche a comprendere quello che si può dire con ironia, anche se politicamente scorretto, e quello che invece fa male e non solo non va detto, non andrebbe neppure pensato.

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