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A Verissimo Gabriel Garko con la sua prima vera intervista? (Foto)

La confessione di Gabriel Garko a Verissimo, la spiegazione di tutto (foto)

Silvia Toffanin ha intervistato più volte Gabriel Garko e A Verissimo oggi è andata in onda la confessione dell’attore, la sua verità, quella che ha taciuto al pubblico e in parte anche a se stesso. “E’ la tua prima vera intervista” ha quasi affermato Silvia ma Garko l’ha fermata, per lui non è così perché sarebbe come dire che ha sempre mentito a chi lo seguiva. La sua realtà è che le relazioni che sono state raccontate sui giornali erano necessarie per permettergli di fare il lavoro che sognava già da bambino. E’ il palco il suo mondo, è sul set che vorrebbe vivere sempre ed è per questo che ha accettato, senza riflettere, di nascondersi. Gabriel Garko a Verissimo racconta che a un certo punto della sua vita ha dovuto fare un passo indietro. Dopo avere accettato se stesso gli è stato chiesto di non rivelarlo al pubblico. I suoi genitori l’hanno sempre protetto ma è forse è stato questo l’errore più grande. Tutto per una carriera d’attore. La Toffanin sapeva che mentiva nelle altre interviste, soffriva per lui perché si stava perdendo se stesso, non gli chiedeva molto per non fargli del male.

GABRIEL GARKO TEME DI NON LAVORARE PIU’

Oggi è diverso, dopo la sua confessione al GF Vip parla liberamente ma Garko dà la colpa al sistema, racconta che il suo orientamento sessuale l’avrebbe bloccato nel lavoro. Nessuno gli avrebbe più dato un ruolo sul set se avesse confessato che è omosessuale? Ne è convinto e noi rispettiamo ciò che ha vissuto. Ha accettato di fingere ma ha anche provato a non farlo, a non prendere in giro il pubblico, perché è questo che oggi gli dà una parte di dolore. La reazione dei fan è invece di sostegno, Gabriel Garko però teme di non lavorare più.

“Non voglio piangermi addosso perché se ho deciso di fare questo tipo di scelta è per fare questo lavoro ma se ti viene imposto che se lo dici non puoi più fare questo lavoro…”. O così o niente, ma racconta di un gioco che l’ha scottato, le fiamme sono diventate altissime.

Quindi, per Garko non è mai stato un problema dovere dire di essere omosessuale, doversi accettare, in questo non avrebbe avuto limiti se il sistema non glielo avesse imposto. Il percorso di analisi gli è servito per andare avanti con tutta la finzione, per riuscire a sostenere persona e personaggio: “Ho retto questioni personali assolutamente non facili”. 

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