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L’incubo di Asia Argento: la mamma le spaccò il labbro, le faceva odiare anche il pasto (Foto)

Asia Argento a Storie Italiane racconta le violenze della mamma dai 2 ai 14 anni (foto)

A Storie Italiane Asia Argento si racconta, parla del suo libro, delle botte e le altre violenze di sua madre (foto). La mamma le spaccò il labbro con gli anelli, tra i titoli che passa sullo schermo anche questa frase ma è una tra le tante. La sua infanzia, il rapporto con sua madre, i genitori che dormivano fino all’una del pomeriggio e Asia Argento e le sue sorelle che da sempre facevano tutto da sole, lei a 6 anni la colazione da sola, a scuola da sola, sempre in giro da sola. La polpetta conficcata nelle tonsille, tutto il cibo che non riusciva a mangiare e lei la costringeva, la obbligava. L’attrice e regista ricorda che le faceva odiare ogni pasto. L’incubo è finito a 14 anni ma sembra che le botte e non solo andassero avanti dall’età di 2 anni. 

ASIA ARGENTO TERRORIZZATA DALLA SUA MAMMA

Asia Argento confida che aveva paura di sua madre, non riusciva più a vivere con lei ma alla fine è stata la mamma a non volerla più, a non volere più la patria potestà. Il giudice le chiese se le stava bene: “Risposi di sì perché non sapevo cosa dire, era mia madre che non mi voleva e sicuramente l’avrà fatto per ripicca perché io era andata via di casa e avrà sofferto per questo”. 

Le giustificazioni di sua madre erano perché la vedeva più forte rispetto alle sorelle e che il padre la faceva impazzire, che Asia era anche pesante, una rompiscatole, rispondeva sempre. 

Botte continue che l’attrice e regista non raccontava a nessuno, solo alla sua amica Angelica che qualche volta ha anche assistito perché era in casa con lei. Una bambina forte: “Se non lo fossi stata non sarei qui oggi, le botte e gli eventi della vita mi hanno fatto diventare forte però io non nasco come una forte ma come persona timidissima”. Asia Argento racconta anche delle violenze psicologiche, perché era troppo magra, non era come le sue sorelle, non era bella e non era brava, era un maschiaccio, con i capelli corti. Sua madre le diceva però che era intelligente perché leggeva sempre, scriveva già da piccola. Era forse un complimento che arrivava ogni tanto ma era sempre collegato ad altro, la faceva sentire “bruttarella”, le faceva credere di essere il nulla.

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