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Andrea Vianello due anni dopo l’ictus, Serena Bortone ricorda la drammatica telefonata (Foto)

A due anni dall'ictus Andrea Vianello a Oggi è un altro giorno (foto)

E’ il secondo compleanno di Andrea Vianello, così ribattezza Serena Bortone il 2 febbraio per il collega, il suo ospite a Oggi è un altro giorno (foto). Due anni fa l’ictus ed è la Bortone a ricordare la telefonata drammatica di Stefano Coletta: “E’ una di quelle cose che ricorderò tutta la vita, ero sotto casa, squilla il telefono ed era Stefano Coletta che mi dice ‘non ti allarmare, stai tranquilla perché Andrea ha avuto un ictus però sta bene e adesso la situazione sembra stabilizzata’ e quel 2 febbraio era di due anni fa”. Non è la prima volta che Andrea Vianello racconta in tv dell’ictus, della riabilitazione, delle parole che aveva perso ma è importante parlarne perché lo fanno in pochi. “Mi sembra ieri, sono stati due anni difficili ma belli”. Due anni di lotta, anche per capire che aveva bisogno di tempo. 

ANDREA VIANELLO A OGGI E’ UN ALTRO GIORNO

“Io ho avuto questo problema che mi sono svegliato dopo una operazione e soprattutto ero vivo e l’ho capito subito. Non usavo ancora la parte destra ma poi ho avuto il problema delle parole, io non riuscivo più a parlare. Il dramma di una cosa per me difficile, due anni di resilienza e di lotte e di ritrovare tante cose che adesso mi piacciono di più”. 

Desidera parlare alle persone che hanno avuto un problema come il suo: “Non lo voglio nascondere, magari le persone penseranno che io divento l’uomo che ha avuto l’ictus ma non mi importa molto, voglio aiutare”.

Un periodo di tempo per riprendere in mano la sua vita, un periodo che definisce sospeso ma ha fatto di tutto per tornare come prima, anzi un uomo anche migliore per se stesso. “Ho ritrovato un lavoro molto bello, sono contento di stare qui con te e con la ima famiglia. Forse non sono l’uomo di prima… oggi sto parlando bene” sorride Vianello e mostra una serenità che racconta tanto.

Gli dissero che aveva sei mesi per riprendersi, un periodo di tempo sospeso mentre Andrea Vianello faceva tanta logopedia. Fa un passo indietro e ricorda i giorni precedenti all’ictus.

Ricorda che per due giorni ha avuto un gran mal di testa ma andava ugualmente in onda, l’adrenalina quasi non glielo faceva sentire. Il mal di testa però era strano, gli prendeva un lato della faccia, pensava fosse per i denti ma non migliorava con i farmaci. Aveva in atto una dissecazione della carotide, l’arteria che porta il sangue al cervello si slaminava, si stava rompendo. Andrea Vianello confida che questa cosa è accaduta perché stava andando “da uno che faceva le manipolazioni al collo” e da quello che gli dicono è stato un atto meccanico, da lì l’ictus.

Ha tanti messaggi per chi ha il suo stesso problema e per i familiari di chi ha subito un ictus. Ripete che con la riabilitazione sicuramente si migliora, che bisogna parlarne per dare coraggio e forza. Ai familiari dice di non trattare la persona diversamente da prima: “Dietro chi ha difficoltà a parlare c’è la stessa anima, la stessa persona di prima”. 

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