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Il momento più brutto per Elena Santarelli: vedere il figlio in terapia intensiva (Foto)

Elena Santarelli con l'intervista di oggi a Verissimo ha chiuso un cerchio raccontando di suo figlio e del dolore (foto)

Con l’intervista di oggi a Verissimo Elena Santarelle chiude un cerchio raccontando di suo figlio Giacomo, della malattia, del dolore, della serenità di oggi. “Una mamma capisce sempre quando suo figlio ha qualcosa che non va” raccontava Elena Santarelli nell’intervista del 2018 a Verissimo, quando la sua battaglia e quella di suo figlio Giacomo era solo all’inizio. Un dolore che ha avvolto tutta la famiglia e Giacomo che sapeva che sarebbe stato un anno difficile ma la sua mamma gli aveva detto che ce l’avrebbero fatta e così è stato. Il momento più brutto per Elena è stato l’ingresso in terapia intensiva, vedere suo figlio legato ai tubicini. E  la cosa più brutta, quella che fa ancora fatica ad avere nella mente, è vedere i bambini nella camera mortuaria: “Non è facile vedere quei bambini che erano pieni di vita e non è facile dire una parola ai loro genitori, anche se sono solo abbracci, non ci sono parole”. 

ELENA SANTARELLI E LA FEDE

Racconta della fede, prima un rapporto che definisce normale ma oggi è diverso, è più forte, si ritrova a pregare in qualunque momento, l’ha fatto anche in auto mentre si recava negli studi di Verissimo.

“Mi capita di pregare anche mentre spingo il carrello per la spesa” ammette però che in passato come tanti dava un po’ tutto per scontato. Si alzava senza dire il grazie che invece oggi ogni mattina ripete: “Grazie per tante cose che prima stupidamente davo per scontato. Anche in chiesa le signore mi dicono che Gesù mi ha voluto bene ma a me questa frase non piace tanto perché non è rispettoso nei confronti dei genitori che hanno perso i propri bambini e per gli altri. Non è che dall’alto Gesù decide chi sì e chi no. Io credo che ognuno ha il proprio disegno e la propria missione sulla terra. Ma non credo che il Signore abbia preferito noi a un’altra famiglia”. 

Ricorda quando ha ricevuto la telefonata della dottoressa che le diceva che suo figlio dopo il controllo era pulito: “Ero in autostrada, ho inchiodato con la mia macchinina, nebbia totale. Ho chiamato tutti”. 

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