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Lilli Gruber dall’educazione severa al segreto dell’amore tra lei e suo marito

Da sempre molto riservata Lilli Gruber questa volta si è raccontata a Oggi è un altro giorno parlando anche di suo marito

Giornalista, inviata e scrittrice ma anche moglie felice, Lilli Gruber a Oggi è un altro giorno racconta dell’amore che la lega a suo marito. Da sempre riservata questa volta Lilli Gruber si è lasciata andare raccontando che ha incontrato Jacques Charmelot a Bagdad nel 1991 in piena guerra. Ed è raccontando dell’ultimo libro della giornalista “La guerra dentro” che ha dedicato a suo marito che lo ha definito il migliore giornalista che conosca. Nessuna competizione tra loro due, non c’è mai stata, forse perché Charmelot fa un altro tipo di giornalismo: “Lui è abituato a fare giornalismo di agenzia, quindi dietro le quinte. Oggi i giornalisti si sentono molto protagonisti”. La Gruber giornalista televisiva e lui all’inizio la prendeva in giro ma ha imparato tanto da suo marito.

Serena Bortone intervista Lilli Gruber

La Bortone le chiede se lui sia anche più bravo di lei: “No, credo che siamo uguali e tra noi non c’è mai stata competizione. Lui ha accettato di aver avuto accanto una donna più nota di lui, credo che questo sia stato uno dei segreti della nostra coppia” ed è questo il loro segreto per un amore che dura da tanto tempo e che li vede sempre felici insieme.

La Gruber racconta anche il rapporto con i genitori, dell’educazione molto severa che ha ricevuto: “Mamma però ci ha insegnato due cose fondamentali: una che non era necessario arrivare vergini al matrimonio, ha sempre tenuto a darci un’educazione sessuale, io almeno in teoria sapevo tutto. La seconda a conquistare l’indipendenza economica”, il desiderio della madre è che le sue figlie fossero autonome.

Ha un messaggio per le donne, si può fare tutto nella vita ma solo se si è disposte a pagare il prezzo che viene richiesto. “Noi donne se non abbiamo il coraggio di rischiare non andiamo avanti. Io se ci ripenso ora posso dire che mi buttavo. Tutto per me sembrava essere un esame di stato ma mi dicevo ok, ci provo” viveva con l’ansia ma la mascherava bene, aveva sempre paura di sbagliare.

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