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Massimiliano Pani ricorda gli ultimi giorni del padre, la malattia ingiusta

Massimiliano Pani, il figlio di Mina, racconta gli ultimi giorni del padre, la malattia

massimiliano pani figlio mina

Massimiliano Pani, produttore, arrangiatore, compositore, per i pochi che non lo conoscono è il figlio di Mina e Corrado Pani. Nella sua intervista a Oggi è un altro giorno ricorda la malattia del padre, si commuove pensando alla sua forza on quegli ultimi giorni di vita. Una malattia che Corradi Pani riteneva ingiusta e aveva ragione. Mina e Corrado Pani non stavano più insieme ma fino alla fine si sono sostenuti a vicenda, lei ha continuato a coccolarlo quando si fermava a casa sua per delle visite mediche. Massimiliano Pani ha nelle parole e negli occhi tutta l’ammirazione possibile per suo padre: “Aveva qualcosa che le donne rimanevano molto intrigate da lui, era uno dei belli della sua generazione con un carattere affascinante perché tormentato. Mi ha insegnato il rigore, ad essere una persona seria, sul lavoro, come ha fatto lui che è stato un esempio”.

La malattia di Corrado Pani raccontata da Massimiliano

E’ morto a marzo del 2005 ma certi dolori non si dimenticano mai. “La malattia l’ha vissuta con coraggio, ha scelto di lavorare fino all’ultimo, ha scelto di essere in scena fino a 5 giorni prima, ha scelto di fare la parte di un personaggio seduto sulla sedie a rotelle, lui così poteva stare seduto perché non poteva nemmeno stare in piedi con il bastone e ha recitato anche lì benissimo”.

Mina e Corrado Pani si sono voluti bene tutta la vita facendo le loro vite ma sempre con grandissima intelligenza per le qualità dell’altro: “Quando papà doveva fare delle visite veniva e stava da mia mamma e io lo accompagnavo e veniva coccolato anche da lei”.

“30 anni prima ebbe un incidente, erano gli anni ‘70 e prese l’epatite C una trasfusione. Ha scoperto tutto 30 anni dopo quando ormai i danni al fegato erano irreparabili e non c’era più niente da fare ma lui ha fatto finta di niente, come se questa cosa non ci fosse, fino alla fine”. Racconta che al padre non sembrava giusto fosse successo a lui: “Non ha avuto rassegnazione ma spirito combattivo e anche un po’ di rabbia ma ha scelto di fare la sua vita finché poteva”.

Un messaggio di Pino Insegno aggiunge altre emozioni. Quando Corrado è morto a stringerlo tra le braccia c’era Pino, Massimiliano era lontano ma al telefono con loro. “E’ stato un secondo figlio per mio padre”.

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