Emanuela Tittocchia a Storie Italiane: “Da un giorno all’altro ho smesso di mangiare”
Emanuela Tittocchia ricorda le parole di tutti, la sofferenza, quando ha smesso di mangiare e cosa è accaduto dopo

Emanuela Tittocchia a Storie Italiane con tanta emozione parla del suo periodo buio, racconta la sua storia, l’anoressia, il bullismo, argomenti di cui si continua a parlare ed è importante farlo per tutti. Lei era una bambina magrolina, da tutti definita “normale” ma si muoveva forse poco, forse mangiava troppo e ha iniziato a ingrassare tanto. Dai 10 ai 16 anni Emanuela Tittocchia era “cicciottella”, non si piaceva mai ma la cosa più terribile era tutto ciò che le veniva detto.
Parole e frasi che la offendevano, che la facevano soffrire tantissimo ed Emanuela Tittocchia ad un certo punto si è allontanata da una sua cara amica, lei era più alta e magra, soffriva. La famiglia non si è mai accorta della sua sofferenza, mangiava e pensavano stesse bene. Leggi anche Emanuela Tittocchia parla dell’aborto e di Fabio Testi
Emanuela Tittocchia a Storie Italiane parla dell’anoressia, del bullismo
Da un giorno all’altro Emanuela Tittocchia ha smesso di mangiare: “Non mi vedevo mai abbastanza magra ma quello che scatta è incredibile perché io più non mangiavo e più mi sentivo forte, invincibile. A me è sparito il ciclo per sei anni, ero senza ciclo mestruale ma non so a quanti chili sono arrivata, io non mi sono mai pesata ma ero arrivata al punto che sono crollata. Ad un certo punto ero a letto e come dicevo non avevo la possibilità di muovermi, che una cosa che per noi è quasi è impossibile, perché noi ci muoviamo in modo automatico, non penso adesso muovo la mano”.
Ci vorrebbe una puntata intera per capire la sua sensibilità, il suo dolore, come ha affrontato tutto. Una sera con la sedia ha rotto la finestra della sua camera e si è tagliata con uno dei vetri, aveva 13 anni, era piccola, non ce la faceva più. In quel momento ha preso coscienza che il mondo non le piaceva ma era solo l’inizio.
Oggi è ancora una sofferenza parlarne perché ha tanto da dire, ci sono quelle parole che non si dimenticano, per gli altri sono banali, non significano niente. Non c’è mai stata cattiveria da parte della sua mamma, è ovvio, ma non l’ha mai difesa quando qualcuno le faceva notare che sua figlia era cicciottella.
Emanuela oggi è molto emozionata, abbraccia Eleonora Daniele, la ringrazia di tutto ma c’è altro. “Papà questa estate ha subito un intervento chirurgico molto delicato quindi, è anche per questo, perché non sta benissimo… Noi viviamo a Roma però poi abbiamo i genitori in altre città e quindi questa cosa è ancora più difficile perché siamo sempre preoccupati corriamo, torniamo”.
Conclude: “La verità è che a inizio anni ‘90 la parola anoressia non esisteva, non si sapeva, i miei genitori sono due persone molto semplici…”. Ma è la storia di molti.