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La verità sul forfait di Raoul Bova all’Orgoglio Marchigiano, la replica è dura

Non è vero che Raoul Bova ha avvisato solo un'ora prima del festival dell'Orgoglio Marchigiano che non sarebbe andato, la verità è ben diversa

Raoul Bova verità festival

Non è un gran periodo per Raoul Bova e i suoi legali stanno lavorando adesso su altro dopo gli ultimi ben noti problemi che l’hanno visto suo malgrado protagonista. Dopo la notizia del forfait dato da Raoul Bova al festival dell’Orgoglio Marchigiano è il suo agente a precisare che l’attore non ha ricevuto alcun compenso e ad aggiungere la realtà dei fatti. 

La verità sembra sia un’altra e non quella raccontata con delusione dal sindaco Nicola Carolini. E’ il legale di Raoul Bova, Giorgio Assumma, che si sta occupando di fare chiarezza tutelando la reputazione del suo assistito. Qui anche Raoul Bova: le foto del trasloco sono quelle della fine di tutto, le pubblica Diva e Donna

Raoul Bova replica alla sua assenza al festival di Francavilla d’Ete

Sembra che la rinuncia non sia arrivata un’ora prima dell’evento ma addirittura con una comunicazione datata 31 luglio. E’ dunque vero che Raoul Bova non ha partecipato alla 25esima edizione dell’Orgoglio Marchigiano ma con un preavviso tale da permettere agli organizzatori magari di sostituire l’artista o di certo avvisare il pubblico che invece era convinto che avrebbe incontrato l’attore. 

“In merito alle dichiarazioni rese dal sindaco Nicola Carolini, ritengo necessario offrire una puntualizzazione chiara e inequivocabile” è l’agente di Bova a spiegare che in data 31 luglio 2025 “è stata inoltrata formale comunicazione dell’impossibilità per l’artista di prendere parte alla manifestazione Notte dell’Orgoglio Marchigiano, fissata per il 19 agosto 2025, a causa di sopravvenuti motivi personali, validi e documentabili”. 

Settimio Colangelo prosegue: “Tale comunicazione non ha incontrato opposizioni né rilievi, circostanza che lasciava ragionevolmente supporre la piena accettazione della rinuncia”. Inoltre, c’è la precisazione sul compenso: “È altrettanto necessario rimarcare come né all’artista né alla mia società sia mai stato corrisposto alcun compenso in relazione all’evento”. 

Una precisazione inevitabile ma adesso c’è l’intenzione di ricorrere a vie legali: “Un simile atteggiamento non solo compromette l’onorabilità e la reputazione dell’artista, ma incide altresì sulla credibilità e sulla correttezza della mia società. Per tali ragioni ho conferito mandato all’avvocato Giorgio Assumma, affinché vengano intraprese tutte le iniziative legali necessarie a ristabilire la verità dei fatti”.

Forse un semplice malinteso si è trasformato in altro, forse quella mail che avvisava in tempo dell’assenza di Bova non è stata letta. L’agente replica duro: “Appare del tutto improprio, e persino ingiusto, che il nome di Raoul Bova venga oggi evocato per finalità promozionali o, peggio, per insinuare dubbi privi di ogni fondamento sulla sua professionalità”. La verità sembra chiara. 

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