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Funerali Mandela, scoppia la polemica: l’arcivescovo Tutu escluso dalla cerimonia

Tutu, vincitore nel 1984 del premio Nobel per la pace, fu tra i simboli della lotta all'apartheid. Secondo i media sudafricani pagherebbe l'opposizione all'attuale governo

Il Sudafrica si prepara all’ultimo saluto a colui che ha segnato più di tutti la storia del Paese. Nelle scorse ore il corpo di Nelson Mandela è stato trasferito nella base aerea di Waterkloof per un ultimo addio da parte del Congresso nazionale africano. Successivamente la bara arriverà a Qunu, la località dove avranno luogo le esequie e la sepoltura.
Ma la vigilia dei funerali è stata caratterizzata anche da una polemica, dopo quella riguardante il traduttore nella lingua dei segni che avrebbe fatto dei gesti a casaccio nel corso della cerimonia di commemorazione a cui ha preso parte anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Tra coloro che non dovrebbero poter partecipare alla cerimonia funebre vi è anche Desmond Tutu, l’arcivescovo anglicano che fu tra i simboli più riconosciuti nella lotta contro l’apartheid, nonché premio Nobel per la pace nel 1984.
A darne notizia è stata una delle figlie di Tutu: “Non è stato accreditato per l’evento e dunque non parteciperà” ha dichiarato la donna. Nessuna dichiarazione, invece, dall’ufficio dello stesso Tutu. In Sudafrica, però, i media discutono sui motivi che hanno potuto portare a una tale decisione: secondo il quotidiano Times, l’arcivescovo potrebbe aver pagato le recenti critiche all’operato dell’attuale governo. Altre indiscrezioni parlano di un’esclusione che in origine era stata ipotizzata anche dal programma ufficiale di commemorazione di Mandela; esclusione poi evitata per evitare le proteste della folla. Desmond Tutu, oltre a essere stato, come detto, una delle figure di riferimento per la lotta contro la segregazione razziale, fu anche uno degli amici più legati a Nelson Mandela.



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