Attualità Italiana

Torna libero Massimo Galioto: era stato accusato dell’omicidio di Solomon

Torna libero Massimo Galioto: era stato accusato dell'omicidio di Solomon il ragazzo americano spinto nel Tevere dove è annegato

Ricorderete la storia del ragazzo americano arrivato a Roma da poche ore e morto annegato nelle acque del Tevere dopo poche ore. La storia di Beau Solom aveva fatto il giro del mondo anche perchè il ragazzo negli Stati Uniti era molto conosciuto per la sua storia. Era stato un bambino coraggioso, aveva sconfitto il cancro. Venuto in Italia per studiare, Solom aveva bevuto troppo alla sua prima uscita e qualcuno lo aveva derubato. Nel tentativo di recuperare le sue cose il ragazzo era finito sul lungo Tevere, sotto il ponte dove alloggiavano dei senza tetto. Lì una rissa, spintoni e la caduta in acqua. Per il suo omicidio era stato accusato e quindi poi arrestato Massimo Galioto una delle persone presenti in quel posto. Massimo era stato accusato anche dalla sua fidanzata, presente sulla scena. La donna aveva detto che tra i due c’era stata una sorta di rissa e che Massimo per difendersi, aveva spinto il giovane americano in acqua. Il vero problema però è che nessuno aveva composto il numero di emergenza per chiedere aiuto perchè se qualcuno avesse chiamato i soccorsi, probabilmente il giovane si sarebbe anche salvato ma le cose sono andate in modo diverso.

Un nuovo video, attenzionato ed esaminato nel dettaglio dalla polizia scientifica di Roma, mostra però che le cose potrebbero esser andate in modo diverso la notte in cui il ragazzo è morto, per questo motivo Massimo Galioto è tornato in libertà. Intervistato dai giornalisti di Quarto Grado, pochissimi minuti dopo la sua scarcerazione, l’uomo ha ribadito di non ricordare come siano andate le cose quella sera. Ha sempre detto sin dall’inizio di essere innocente ma non ricorda cosa successe. In merito a questa vicenda va ricordato che due persone presenti in quel posto la sera in cui Solom è stato spinto nel Tevere, sono sin dall’inizio irrintracciabili. Un marocchino e un albanese non sarebbero più neppure in Italia. La persona che ha spinto il giovane nel Tevere, pagherà davvero per il reato commesso? 



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