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Attentati Sri Lanka, ci sono 310 vittime: tra loro anche una donna di Catania

E' di 310 vittime il bilancio degli attentati in Sri Lanka. Tra di loro c'è anche una donna di 55 anni, residente a Catania

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Il bilancio degli attentati nello Sri Lanka è di 310 vittime e tra loro c’è anche una donna di Catania. Si tratta di una donna che lavorava in Sicilia come badante, e qui risiedeva insieme al marito. Le indagini stanno andando avanti ed hanno portato all’arresto di alcune persone che sono sospettate per l’accaduto. In queste ore è emersa la dinamica dell’accaduto. I terroristi si sono mescolati ai fedeli che stavano pregando e anche tra i turisti che facevano la fila negli hotel per consumare la colazione di Pasqua.

ATTENTATI DI PASQUA SRI LANKA, I KAMIKAZE SI SONO MESSI IN FILA PER LA COLAZIONE PRIMA DELLE ESPLOSIONI

Secondo quanto emerso, uno dei kamikaze che ha causato la strage presso l’hotel Cinnamon, era in fila per la colazione di Pasqua. Una volta arrivato il suo turno, è stato servito e allora ha fatto detonare l’esplosivo. A raccontare questa terribile realtà è El Mundo, sulla base del racconto di uno dei responsabili della struttura alberghiera. Il quotidiano spagnolo risiedevano nelle camere degli alberghi presi di mira per mettere in atto gli attentati. Pare che la metodologia messa in atto sia stata la medesima in tutti e tre gli alberghi.

ATTENTATI SRI LANKA, CI SONO 310 VITTIME TRA CUI UNA DONNA RESIDENTE IN ITALIA

Intanto la polizia ha comunicato il numero ufficiale delle vittime delle stragi nello Sri Lanka, che è salito a 310. Sono invece circa 500 le persone rimaste ferite nelle esplosioni. Le indagini hanno condotto all’arresto di 40 persone, sospettate per quanto accaduto. Secondo quanto è emerso, tra le vittime c’è anche una donna che viveva a Catania, Haisinth Rupasingha, 55 anni. La donna risiedeva in Sicilia dagli anni Novanta, e lavorava come badante. Si trovava all’interno della chiesa di San Sebastiano nella provincia di Negombo, a Katuwapitiya. Viveva in Sicilia insieme al marito, che era rimasto in Italia. La donna era invece tornata nel suo paese di origine per passare le vacanze di Pasqua con parenti e amici. Dopodiché si sarebbe diretta in Australia, per andare a trovare la figlia. A Catania, la 55enne era solita frequentare la chiesa di Santa Maria dell’Ogninella, che è un punto di ritrovo per la comunità cattolica etnea dello Sri Lanka. L’arcivescovo Salvatore Gristina ha espresso la sua solidarietà per l’accaduto.

STRAGI DI PASQUA SRI LANKA, ECCO COSA E’ ACCADUTO

Intanto sono stati ricostruiti gli eventi di qualche giorno fa. Sono sette i kamikaze che si sono fatti esplodere verso le ore 9 del mattino, all’interno di tre chiese e tre resort di lusso che si trovano presso la capitale Colombo. Tutti gli attentatori appartenevano al gruppo National Thowheed Jamath, che opera a livello locale. Gli attentati sarebbero stati pianificati in ogni dettaglio, fatto che fa emergere le falle nel sistema dell’intelligence dello Sri Lanka. Anche se gli attacchi terroristici non sono stati rivendicati, sui social affiliati all’Isis si inneggia alla strage.



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