Antonio Blaganò, ritrovati un paio di occhiali. Si teme un rapimento e la moglie lancia un appello
Antonio Blaganò è scomparso ormai da sei giorni: oggi il ritrovamento di un paio di occhiali che potrebbero essere i suoi. Le ultime notizie da Nocera Terinese
Nocera Terinese (CZ), 30 luglio 2025 – Un paio di occhiali da vista rinvenuti questa mattina in una zona boschiva particolarmente impervia potrebbero rappresentare un punto di svolta nel misterioso caso della scomparsa del dottor Antonio Blaganò, il medico di 67 anni in servizio presso la guardia medica di Nocera Terinese, di cui si sono perse le tracce dallo scorso 24 luglio.
Il ritrovamento è avvenuto nel corso di una perlustrazione da parte di una squadra dei Vigili del Fuoco, impegnati da oltre una settimana – insieme a carabinieri, unità cinofile, droni e squadre specializzate in ambienti difficili – nelle ricerche del professionista. Secondo le prime verifiche, gli occhiali sarebbero “ragionevolmente riconducibili” a Blaganò, aprendo così una nuova pista concreta nelle indagini e orientando con maggiore precisione il campo d’azione verso l’area del rinvenimento. La moglie del dottore ha dichiarato che quegli occhiali, dovrebbero essere proprio quelli indossati da Blaganò.
L’appello del figlio di Antonio Blaganò: «Non è uno smarrimento tra i monti»
Ma il giallo si infittisce ulteriormente con le parole cariche di preoccupazione e rabbia di Mario Blaganò, figlio del medico, che ha affidato ai social e a La Gazzetta del Sud un appello accorato e inquietante: «La scomparsa di mio padre è tutto tranne che quella di un escursionista smarrito tra le montagne».
Secondo quanto ricostruito attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza, il dottor Antonio Blaganò avrebbe lasciato la sede della guardia medica alle 5 del mattino del 24 luglio in circostanze a dir poco anomale: indossava una scarpa al piede destro e una ciabatta al sinistro, mentre il cellulare era rimasto all’interno dell’ambulatorio. Un dettaglio che ha subito insospettito i familiari e che, secondo Mario, non può essere considerato casuale. «Perché è uscito in quel modo? È stato chiamato da qualcuno? È andato incontro a qualcuno? Nessuno se lo chiede?», si domanda il figlio, che ha chiesto l’intervento anche della trasmissione Chi l’ha visto?.
Dubbi e omissioni: “Quel telefono potrebbe parlare”
Mario Blaganò ha anche criticato la mancanza di una vera indagine investigativa. Attualmente il caso è formalmente registrato come “persona scomparsa”, senza però l’apertura di un’indagine penale. «Le ricerche sono straordinarie, ma mancano vere indagini», ha dichiarato. «È assurdo che nessuno abbia ancora analizzato il telefono di mio padre. Potrebbe contenere chiamate, messaggi, elementi cruciali. Quel telefono potrebbe parlare».
Una richiesta semplice, ma finora inevasa, che alimenta il timore – sempre più condiviso dalla famiglia – che si stia sottovalutando la possibilità di un coinvolgimento esterno o di un’azione dolosa.
La pista del burrone e l’ombra di un depistaggio
Nei giorni scorsi una delle piste più promettenti ha portato le squadre di soccorso a ispezionare un burrone, dopo che i cani molecolari avevano fiutato delle tracce nelle vicinanze. Tuttavia, nonostante un’accurata discesa fino al fondo, non è stata rinvenuta alcuna prova riconducibile al dottor Blaganò. Un’altra pista che, almeno per ora, non ha dato risposte.
Il figlio teme che la vicenda venga progressivamente archiviata come un semplice allontanamento volontario. «Mi hanno detto che potrebbero ridurre le squadre impiegate nelle ricerche. Mio padre era lucido, presente, non era confuso o fragile come qualcuno cerca di far credere. Il mio timore è che lo stiano cercando nel posto sbagliato». Le forze dell’ordine però fanno sapere che si sta indagando in ogni direzione e che il medico viene cercato ovunque con tutti gli agenti sul campo a lavoro.
A più di cinque giorni dalla scomparsa, il mistero si infittisce. L’unico elemento materiale finora emerso – quel paio di occhiali – apre uno spiraglio, ma le domande restano tante e senza risposta. La comunità di Nocera Terinese, scossa dalla vicenda, si stringe attorno alla famiglia e chiede che si faccia luce con ogni mezzo possibile.
Nel frattempo, Mario Blaganò continua la sua battaglia affinché la scomparsa del padre non venga archiviata frettolosamente. «Non mi fermerò finché non sarà fatta chiarezza. Mio padre merita la verità». Anche la moglie di Antonio Blaganò lancia un appello e chiede a chiunque possa aver visto qualcosa di parlare. La famiglia teme che si possa trattare di un rapimento.