Fiction e Serie TV

La notte che non passerà su Netflix: 242 ragazzi morti nella discoteca Kiss. La docu serie per riflettere

Da non perdere su Netflix la serie La notte che non passerà che racconta una delle pagine più drammatiche della cronaca brasiliana: 242 ragazzi morti in una discoteca

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Ha un impatto potente la nuova docu serie che Netflix ha deciso di rilasciare proprio in questi giorni, a 10 anni da quella notte che in Brasile mai nessuno potrà dimenticare. E anche il titolo scelto per la docu serie, è significato. La notte che non passerà è il titolo della docu sere che racconta della tragedia della discoteca Kiss avvenne il 27 gennaio 2013 a Santa Maria, in Brasile. Una notte che non passerà, che non è passata e che ha cambiato per sempre la vita di centinaia di famiglie coinvolte in questa storia. C’è chi ha avuto modo di riabbracciare il proprio figlio, c’è chi ancora si batte per la verità, a 10 anni di distanza.

Ma che cosa successe quella maledetta notte del 2013? Durante un incendio che si è verificato durante un concerto, sono morte circa 242 persone e decine di altre sono rimaste ferite. Alcune di loro, come si racconta nella docu-serie, portando addosso i segni di quella tragedia e nell’anima e nel cuore il ricordo di una notte indimenticabile. Ci sono persone ustionate al 60%, la cui vita è stata per sempre distrutta; ci sono ragazzi e ragazze che hanno perso un arto; chi ha perso per sempre la possibilità di avere la vita che sognava. E poi ci sono le famiglie delle vittime, che come racconta la serie La notte che non passerà, da 10 anni lottano nelle aule di tribunale, per avere la verità e per ottenere giustizia. La causa dell’incendio è stata attribuita a una fiamma di una torcia di un fuoco d’artificio accesa che ha incendiato i materiali del soffitto e alla scarsa sicurezza antincendio nella struttura. La tragedia ha scosso il paese e ha portato a riforme per la sicurezza nei luoghi pubblici. In realtà però, come si evince dal racconto della serie Netflix, c’è molto di più dietro a questa vicenda. Ci sono le colpe di chi ha autorizzato l’apertura di una discoteca che non aveva porte e uscita di emergenza, di chi ha dato i permessi nonostante i materiali usati non fossero idonei. E poi c’è chi ha comprato il fuoco d’artificio per esterni invece che per interni, per risparmiare pochi centesimi. Il costo della vita di 242 persone, faranno notare i genitori distrutti nelle aule di tribunale.

La discoteca era affollata quella sera, con molte persone che assistevano al concerto, e l’incendio si è propagato rapidamente a causa dell’uso di materiali infiammabili nel soffitto e del mancato funzionamento dei sistemi di sicurezza antincendio. La maggior parte delle vittime sono morte per asfissia a causa della densa nuvola di fumo che si è formata. Molti altri sono rimasti intrappolati all’interno della struttura a causa delle porte bloccate o strette. Non solo. Quando i ragazzi quella notte, arrivavano in ospedale, i medici iniziavano a curarli ma poi, li vedevano morire tra le loro braccia. Il motivo fu scoperto poche ore dopo il dramma. I materiali incendiati, contenevano cianuro e per questo, chi lo ha inalato, è morto per avvelenamento.

Nella docu serie c’è un prima e un dopo. C’è un prima del concerto della band Gurizada Fandangueira ( che ha scelto di usare il famoso fuoco d’artificio, i componenti della band inoltre, una volta accortesi dell’incendio sono scappati, senza neppure aiutare i presenti). La serie Netflix ci mostra la vita serena di giovani che aspiravano a diventare medici, che erano lì per caso, che festeggiavano il compleanno. Famiglie come tante. Tutto cambia alle 2 di notte quando le luci delle case di Santa Maria, comune dello Stato del Rio Grande do Sul nel sud del Brasile, iniziano ad accendersi tutte insieme. Sono i figli che chiamano i loro familiari per chiedere aiuto. A quelle luci accese nei palazzi, faranno eco le suonerie dei cellulari poco dopo. Sono le suonerie dei giovani morti nell’incendio della discoteca Kiss che non possono più rispondere. Molti di loro, saranno identificati proprio grazie ai cellulari rimasti accanto ai loro cadaveri o nelle borsette o nelle tasche.

La notte che non passerà: di cosa parla la serie Netflix

Tratta dal libro The Endless Night: The Untold Story of Kiss Nightclub della giornalista Daniela Arbex, la serie è stata creata da Gustavo Lipsztein e diretta da Carol Minêm. La tragedia viene raccontata in 5 episodi, il primo che si concentra sulle vite delle famiglie e dei ragazzi prima della notte in discoteca; poi c’è il dramma raccontato in modo crudo e veritiero, con immagini che lasciano senza parole. Gli ultimi episodi raccontano della dura lotta delle famiglie dei ragazzi che ancora oggi, dopo 10 anni, non hanno ancora visto pagare tutti i colpevoli per la morte di 242 persone. Il covid, la burocrazia, le leggi: tutto ha remato contro le famiglie di questi giovani che hanno lottato e lottano, anche tramite una associazione per avere giustizia. Sono finiti in tribunale loro stessi, con accuse pesanti, hanno affrontato processi ma non si arrendono. Alcuni di loro non ci sono più, altri lottano ancora con un solo scopo: vedere gli assassini dei loro figli in galera.

Dopo aver guardato i 5 episodi de La notte che non passerà proverete empatia per le famiglie delle vittime; rabbia per il sistema giudiziario che non ha fatto giustizia e non ha ancora, 10 anni dopo, mandato in galera i colpevoli. Dolore, amore, disperazione. Tanti sentimenti che si mescoleranno insieme. Vi strapperanno un sorriso i ragazzi che ce l’hanno fatta e che ancora oggi, lottano per loro, ma anche per chi in quella discoteca, ha perso la vita.

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