Antonella Clerici e Persegani sul suicidio di Paolo a 14 anni: “Che famiglie hanno questi compagni di classe?”
Antonella Clerici nel parlare del suicidio di Paolo a 14 anni, di bullismo, di famiglie, di scuola, cerca di mantenere la calma, il suo messaggio a E' sempre mezzogiorno è diretto

Questa mattina Antonella Clerici e Daniele Persegani come tutti noi si sono svegliati con una terribile notizia, il suicidio di Paolo che a soli 14 anni ha meso fine non solo alla sua vita ma a tutta la sofferenza, perché per lui la scuola era quello. Il bullismo, l’assenza di chi dovrebbe vigilare, educare, aiutare, non solo la scuola ma anche le famiglie. Antonella Clerici punta il dito contro le famiglie dei bulli perché dove la scuola non arriva prima ancora dovrebbero arrivare i genitori di ogni ragazzo o ragazza.
Come è possibile non capire che il proprio figlio non aiuta ma distrugge un compagno di classe. Antonella Clerici esplode: “Che famiglie hanno questi compagni di classe?”. Apriamo tutti gli occhi, guardiamo i nostri figli, non solo chi soffre ma chi rovina la vita degli altri, di un compagno, di un coetaneo. Leggi anche per parole Antonella Clerici e Daniele Persegani ai ragazzi vittime di bullismo: “Non dovete tacere”
Antonella Clerici il suo bentornati a scuola è duro
Continua il bullismo e non si può restare indifferenti davanti al suicidio di Paolo che a 14 anni ha smesso di vivere perché non voleva tornare a scuola. E’ tutto così grave, Antonella Clerici lo ripete più volte nella speranza che il suo messaggio arrivi a destinazione. Saluta i 7 milioni di studenti che tra oggi e domani torneranno tra i banchi a scuola ma il sorriso si spegne subito.
Paolo aveva i capelli lunghi biondi, Paolo ha dovuto tagliarli ma non è bastato. Lo aspettavano in bagno, prima uno solo poi in gruppo. Lo chiamavano Paoletta e Nino D’Angelo, la sua famiglia ha denunciato, ha chiesto aiuto, Paolo era perseguitato. La scuola non ha ascoltato quella richiesta? E i genitori dei compagni di classe? Come si può restare fermi davanti a tutto questo orrore?
“Che famiglie hanno questi compagni di classe? Perché dipende molto da noi genitori e da quello che diciamo ai nostri figli”. Come si può prendere in giro un ragazzo fino a ridurlo alla voglia di morire.
La Clerici chiede più attenzione anche agli insegnanti: “Non possono sostituire i genitori ma dare aiuto e capire quando c’è una emergenza. Veniamoci incontro noi che siamo persone sane e aiutiamoci tra di noi. Aiutiamo quelli che non hanno i mezzi”. Non permettiamo a noi stessi di girarci dall’altra parte, mai. Paolo potrebbe essere il figlio di tutti ma anche i bulli, anche chi porterà dentro il rimordo del suo gesto.
I bulli sono deboli? “Sono cretini totali non solo deboli” chiude Antonella Clerici.