Silvio Garattini ha 96 anni: quali sono i quattro segreti dell’eterna giovinezza?
Il professor Silvio Garattini a La volta buona svela le regole, i segreti per vivere sani e a lungo
Silvio Garattini è oncologo, farmacologo e ricercatore italiano, oggi 26 settembre 2025 ospite a La volta buona sta suscitando grande interesse. Parla di eterna giovinezza, di vivere bene anche quando non si è più giovane. Proprio come lui, perché Silvio Garattini ha 96 anni ed è in gran forma.
In studio c’è anche Giancarlo Magalli, racconta dei problemi di salute che ha dovuto superare ma che le sue abitudini ancora oggi non sono quelle suggerite da Silvio Garattini. Proviamo a seguirle, non sono così complicate. Leggi anche la dieta del prof Berrino dalla colazione alla cena ma per dimagrire due consigli sono fondamentali
Silvio Garattini a La volta buona le regole per l’eterna giovinezza
Silvio Garattini ascolta Magalli e non può che dire che ognuno è libero di fare ciò che crede. Lui non si infastidisce se c’è chi, come il conduttore, già mangia il panettone natalizio e non fa attenzione alle sue regole, regole dettate dal buon senso e dal risultato di evidenti studi scientifici.
“Per il mio sapere quello che ci serve è molto importante dal punto di vista statistico e noi sappiamo che le buone regole permettono di vivere più a lungo. Le prime due regole riguardano alcol e fumo alcol perché l’alcol è cancerogeno, il vino è cancerogeno quindi bisogna ricordarlo insieme al magiare poco. Il fumo è un fattore di rischio per 27 malattie e quindi naturalmente se uno non fuma e non beve già fa buone cose per la salute. Camminare 5 km al giorno e poi non assumere i farmaci inutili”.
E al quarto posto il professor Garattini ha messo ‘avere buone relazioni sociali’, un modo educato per dire che bisogna andare con gli amici, avere degli amici, parlare.
“Abbiamo fatto uno studio in cui abbiamo seguito 2000 persone che avevano ottant’anni, li abbiamo seguiti per 15 anni e quello che abbiamo visto per cercare quale era il fattore di rischio più importante per la demenza senile ed è chiamiamola la solitudine, cioè la mancanza dei rapporti sociali, lì isolamento… perché molte delle persone che hanno ottant’anni e che perdono un po’ la memoria si vergognano a parlare con gli altri perché non riconoscono qualcuno, non vogliono muoversi e quindi piano piano si chiudono in casa e questo vuol dire non far lavorare il cervello e quindi è molto importante non fermarsi”.
E’ tutto molto chiaro, al quarto posto troviamo le buone relazioni sociali ma vanno seguite tutte le regole suggerite che non dovremmo fingere di non conoscere.