Gli attacchi di panico e i disturbi alimentari: Sonia Bruganelli si racconta
Senza filtri Sonia Bruganelli racconta di alcuni dei momenti più difficili della sua vita: dagli attacchi di panico ai disturbi alimentari
Sonia Bruganelli si racconta a 360 gradi nel suo libro “Solo quello che rimane” e parla di momenti non troppo facili affrontati nella sua vita. Una vita fatta di tante cose belle, di amore, di tre figli meravigliosi, di un matrimonio che le ha dato tanto. Una vita caratterizzata però anche da alti e bassi, con tanti bassi e forse, anche delle scelte cambiate che hanno in qualche modo condizionato tutto il percorso.
Sonia Bruganelli si confessa
Non è la prima volta in cui Sonia Bruganelli racconta di non aver accettato la condizione di sua figlia Silvia. Si sentiva una madre sbagliata perchè non aveva saputo mettere al mondo una figlia perfetta, era questa la sua convinzione. Ed è forse per questo che ha cercato di vedersi in un altro modo, in quella che per lei poteva essere la famiglia perfetta.
Racconta Sonia Bruganelli a Candida Morvillo nell’intervista al Corriere: “Davide aveva sei anni. Ho voluto una vacanza a New York solo io, lui e Paolo, come una famiglia normale, senza tate e con Silvia a casa coi nonni. Invece, arriviamo e mi monta un’ansia inspiegabile. Non respiro, il cuore impazzisce, sono certa che sia un infarto. Il medico che mi visita lo esclude, mi dà dei tranquillanti, ma passo quattro giorni con un peso alla gola, il corpo bloccato. La verità, lo capisco solo ora, è che intuivo che fingersi una famiglia normale era un’illusione“.
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Ha cercato di fingersi forte ma non ha funzionato: “E gli attacchi di panico sono tornati. E poi sono arrivati anche i disturbi alimentari. Volevo perdere i chili presi con la terza gravidanza, quindi, smetto di mangiare, divento anemica” ha raccontato Sonia Bruganelli.
Il racconto dell’imprenditrice prosegue, ricorda come ha capito che avrebbe dovuto riprendere in mano la sua vita: “Mi ha salvata Davide. Aveva dieci anni. Io ero chiusa in camera, dormivo tutto il giorno. Finché lui viene e mi dice: “Mamma, ma tu muori?”. Quella frase mi ha svegliata. Mi sono detta: non posso lasciarmi andare, ho dei figli. Finalmente, mi sono fatta aiutare. Sono stata dallo psichiatra, ho preso i farmaci, è stato un viaggio lungo“.