Rocio Munoz Morales sta soffrendo tantissimo, ne parla Francesca Barra
Francesca Barra è molto amica di Rocio Munoz Morales, è sconvolta dal caso Bova e sa bene quanto l'attrice stia soffrendo
E’ Francesca Barra a parlare di Rocio Munoz Morales, a spiegare che sta malissimo. Sono molto amiche e la giornalista non fa mai il nome dell’attrice né quello di Raoul Bova ma va ben oltre. Parla di una donna che in questo momento sta soffrendo moltissimo, parla di quello che siamo diventati, dei figli che stiamo crescendo. E’ una vera valanga quella che è arrivata addosso a Rocio e la Barra per rispetto alla famiglia, alle bambine non dice molte, resta silenzio su tante cose.
“Sono molto amica di una donna che in questo momento sta soffrendo tantissimo a causa di una valanga che le è caduta addosso.” C’è il gossip peggiore, quello morboso, c’è chi attribuisce tutto al karma, perché Rocio si è innamorata di Raoul Bova quando era ancora il marito di Chiara Giordana. Dopo 12 anni insieme e due figlie è assurdo che i commenti siano tutti lì. Leggi anche Rocio smentisce Raoul Bova: nessuna separazione, rimasta scioccata
Francesca Barra dalla parte di Rocio Munoz Morales
“Non possono circolare in chat messaggi, foto e video, prese in giro, diffamazioni, richieste di gettare fango su chi vogliamo far ‘sparire mediaticamente’ e poi invocare un buon giornalismo” scrive tra le storie Instagram e poi parla della vita di coppia, quella che appartiene a tutti e non solo a Rocio e Raoul.
“La vita di coppia è stretta come la cruna di un ago. Troppo stretta per due, figuriamoci per farci entrare tutti. Siccome vorrei che valesse per me, con coerenza mi astengo dal commento su altri”.
Chama tutti spioni Francesca Barra, tutti che vogliono fare i detective, tutti che scrutano dal buco della serratura, quella digitale, le vite altrui. Tutti a ridere per le chat svelate ma potrebbe esserci un reato e in pochi se ne accorgono mentre c’è la distruzione di più famiglie.
“Non è il linguaggio delle chat a doverci interrogare, ma la facilità con cui trasformiamo la vita degli altri in un reality collettivo, ignorando dolore, conseguenze e confini. Chi si diverte a giudicare oggi, domani potrebbe trovarsi dall’altra parte dello schermo. E allora… riderà ancora?”.
Il cerchio di tanta indignazione si allarga a tutti: “Ma chi pensa davvero di poter diventare noto non per un pensiero, un’azione, un talento, ma per una relazione?”, si domanda la giornalista pensando che la colpa è di tutti noi che diamo visibilità al nulla “Abbiamo contribuito tutti a questo equivoco, perché diamo visibilità al nulla. Che generazioni cresceremo?”.